Autostrade per l'Italia sta installando nuove barriere fonoassorbenti fotovoltaiche su un tratto della A1 Milano Napoli.
4000 m di nuove barriere fonoassorbenti e 432 moduli fotovoltaici
Le barriere antirumore installate per proteggere i centri abitati dall’inquinamento acustico generato da strade, autostrade o ferrovie, possono fornire un servizio in più: la produzione di energia energia pulita. A testarne la fattibilità nel Belpaese è Autostrade per l’Italia intenta oggi a installare nuove barriere fonoassorbenti fotovoltaiche. Il progetto riguarda un tratto della A1 Milano Napoli, per la precisione 300 metri di percorso a sud di Roma, all’altezza dello svincolo di Valmontone, ma fa parte di un piano di rinnovamento infrastrutturale più ampio. E che potrebbe portare tali applicazioni anche su altre tratte.
Barriera fonoassorbente fotovoltaica, come funziona
La barriera antirumore fotovoltaica è un’infrastruttura integrata che combina pannelli solari con barriere fonoassorbenti per raccogliere l’energia solare e ridurre il rumore. Sperimentati per la prima volta in Svizzera nel 1989, oggi questi impianti sono spuntati in diverse località europee, con una “concentrazione” soprattutto in Germania e Svizzera e attraverso diverse configurazioni.
I moduli fv possono, infatti, essere semplicemente montati in maniera inclinata all’apice della struttura, essere un prolungamento verticale della stessa usando la tecnologia bifacciale, o essere direttamente integrati nel corpo come scandole o stringhe sulla superficie. Una recente ricerca dell’Università Statale del New Jersey ha valutato i benefici energetici, la riduzione delle emissioni e il tempo di ricupero degli investimenti per questi sistemi scoprendo che le barriere fonosassobenti solari con scandole presentano, a livello generale, le migliori prestazioni. Tuttavia, secondo gli autori i progetti che mirano a tempi di ammortamento più rapidi dovrebbero preferire i pannelli bifacciali montati in alto.
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Le barriere fonoassorbenti fotovoltaiche sull’A1
Il progetto di Autostrade per l’Italia si avvale della collaborazione di Elgea, società del Gruppo impegnata nello sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative per la produzione di energia da fonti rinnovabili. L’obiettivo è installare 4.000 metri di nuove barriere antirumore – 2.500 metri in direzione nord e 1.500 metri in direzione sud – riservando una porzione alla produzione energetica. Trecento metri delle nuove barriere saranno infatti dotate di 432 moduli fotovoltaici in silicio monocristallino. Ben 72 stringhe in totale per un potenza di picco di 140 W, posizionate ad un’altezza tra i 3 e i 9,5 metri dal piano della carreggiata. “Tale configurazione – spiega Autostrade per l’Italia in una nota stampa – consente il massimo grado di irraggiamento, con un’inclinazione di 33° ed esposizione a sud, sempre mantenendo un livello massimo di sicurezza per gli utenti”.
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A regime l’energia elettrica prodotta dalle barriere fonoassorbenti fotovoltaiche contribuirà all’alimentazione del casello di Valmontone grazie alla produzione annuale stimata di circa 80MWh. “L’obiettivo – aggiunge l’azienda – è estendere questa sperimentazione anche ad altre tratte della rete autostradale […] con la possibilità di operare nel più grande laboratorio ‘a cielo aperto d’Europa’, cioè i 3.000km della rete autostradale in concessione, nell’ottica di spingersi verso una mobilità sempre più sostenibile e contribuire significativamente all’obiettivo Net Zero di Gruppo”.