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Nasce il primo balcone modulare solare prefabbricato

Arriva dalla Spagna la nuova struttura architettonica applicabile a facciate già realizzate che integra sistemi solari, ventilazione e gestione intelligente dell'energia 

Nasce il primo balcone modulare solare prefabbricato

Il balcone modulare solare prefabbricato

Nei primi mesi della crisi energetica, le ricerche di mini impianti solari come il fotovoltaico da balcone sono aumentate in maniera esponenziale in Italia. Oggi, a oltre un anno e mezzo dai picchi del caro bollette – complice anche il rimaneggiamento dei bonus edilizi – la domanda è andata scemando. Ma sul fronte dell’offerta nascono ancora interessanti soluzioni. Ne è una prova il balcone modulare solare prefabbricato progettato da Tecnalia, centro di ricerca applicata e sviluppo tecnologico in Spagna.

La struttura nasce con l’obiettivo di generare spazi esterni nelle abitazioni esistenti offrendo una soluzione facile e veloce da installare e ad “un costo accessibile“. E con un plus: la possibilità di integrare preventivamente piccoli impianti per la produzione di energia solare (termica o fotovoltaica), unità di ventilazione e pompe di calore. Oltre ad un sistema per la gestione intelligente dell’energia. Il dispositivo dovrebbe far parlare tra loro le diverse tecnologie, permettendo di visualizzare in tempo reale l’energia prodotta per l’autoconsumo.

Autoconsumo solare integrato in facciata

Balin, questo il nome del balcone modulare solare prefabbricato, non è frutto solo del genio di Tecnalia. Al progetto ha preso parte anche un gruppo di aziende basche quali: il produttore Talleres Gorlan, l’installatore Construcciones Zabalandi, Domusa (che ha incorporato gli impianti dei balconi) e Etxesoft, la società di sviluppo dell’energy manager.

Parte del programma Hazitek dell’agenzia di sviluppo aziendale SPRI del governo basco, il prototipo è già stato terminato, installato e validato. Quando inizierà la fase commerciale – annuncia il centro di ricerca -, sarà il primo sistema di balconi solari prefabbricati a soddisfare i requisiti normativi per l’installazione in edifici esistenti.

“Con questo progresso, la qualità della vita degli abitanti delle case che non dispongono di balcone o terrazza sarà trasformata, fornendo uno spazio esterno e fornendo soluzioni innovative per un futuro più sostenibile”, si legge nella nota stampa di Tecnalia. “Al momento non esistono balconi volti a riqualificare edifici esistenti in modo modulare e industrializzato, e tanto meno con altre funzionalità aggiuntive oltre all’aumento della superficie esterna”.

È possibile costruire un balcone su un edificio esistente?

Il progetto è stato modellato per  rispondere ai nuovi requisiti della normativa sull’abitabilità basca(il Decreto 80/2022, del 28 giugno, che regola le condizioni minime di abitabilità e gli standard di progettazione degli alloggi), ma potrebbe essere un’idea replicabile anche in Italia.

É infatti possibile aggiungere balconi a fabbricati esistenti a patto di verificare a priori una serie di requisiti.

Le norme di riferimento sono ovviamente quelle del codice civile. Il primo punto da considerare è se il nuovo balcone incida o meno sul decoro, la sicurezza e la stabilità dell’immobile. E, in caso sporga in uno spazio comune di un condominio, anche che se limiti il diritto di utilizzo di tale parte comune da parte degli altri condomini.

Se non lede nessuno di questi aspetti, la domanda successiva da porsi è: la nuova costruzione danneggia o riduce il godimento dello spazio sottostante (anche semplicemente diminuendo la luminosità)? Ovviamente la domanda risulta essenziale solo se lo spazio in questione non è di proprietà del soggetto realizzatore.

Quali permessi servono per costruire un balcone? 

Il riferimento in questo caso è offerto dal Testo Unico dell’Edilizia e da una sentenza del TAR. Quello che emerge chiaramente è come la realizzazione di un balcone su un edificio esistente sia a tutti gli effetti un intervento di nuova costruzione, che richiede sempre un titolo abilitativo. Nel dettaglio è necessario il Permesso di costruire rilasciato dal Comune di competenza, previa valutazione di fattibilità e impatto edilizio.

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