L’analisi di Elemens nota un deciso calo del costo della burocrazia per gli impianti solari in Italia. Dal 2022 al 2° semestre 2024 si è dimezzato. Ma è ancora su livelli doppi rispetto ad altri paesi europei come la Spagna
Il costo delle autorizzazioni per gli impianti fotovoltaici in Italia è in calo nel 2° semestre del 2024. Ma resta ancora significativo. Oggi rappresenta il 18% del costo complessivo di un impianto. Il doppio rispetto a quello di altri paesi europei, come la Spagna.
Nel 2024 Roma e Madrid dovrebbero aver aggiunto più o meno la stessa capacità installata da fotovoltaico. Circa 7 GW l’Italia, 6,7 GW la Spagna. Quest’ultima, però, guardando gli ultimi anni corre più veloce e dovrebbe superare l’Italia già nel 2026 per capacità solare installata complessiva.
Tra le barriere al pieno sviluppo del fotovoltaico, nello Stivale, ci sono i costi della burocrazia, sottolinea l’analisi dell’azienda di consulting Elemens. Il costo delle autorizzazioni fotovoltaico è in diminuzione del 20% rispetto ai primi sei mesi del 2024 e del 22% rispetto al secondo semestre del 2023.
Il picco si è avuto nel 2022, con il costo delle autorizzazioni che arrivava a rappresentare il 35% del costo totale degli impianti a causa della crisi energetica. Oggi il peso è dimezzato, ma ancora su livelli molto alti.
Il peso delle autorizzazioni in Italia è più alto rispetto ad altri paesi europei secondo l’analisi di Elemens:
- In Spagna, dove le autorizzazioni sono già numerose, il valore è inferiore alla metà di quello italiano.
- In Inghilterra, il valore è maggiore rispetto alla Spagna ma comunque inferiore alla metà di quello italiano.
Al contrario, altri paesi navigano nelle stesse acque italiane, e per motivi analoghi:
- In Francia, le autorizzazioni sono più scarse e quindi più costose.
- In Germania i prezzi sono simili a quelli italiani, supportati da difficoltà nel rilascio delle autorizzazioni e da un basso costo del capitale.
A far scendere il peso relativo della burocrazia, in Italia, ha contribuito l’aumento delle autorizzazioni, che ha portato a una riduzione dei costi relativi, con una crescita costante del numero di MW autorizzati negli ultimi due anni. Ad esempio, i 2.240 MW autorizzati nel primo semestre del 2022 sono aumentati a 5.570 MW nel secondo semestre del 2023, con una previsione di 3.970 MW autorizzati nel secondo semestre del 2024.
Hanno giocato un ruolo, seppur più contenuto, anche altri fattori. Tra cui i prezzi alti dell’energia: essendo più bassi o stabili rispetto al 2022, contribuiscono a ridurre i costi. Elemens nota, a margine, che la speculazione, in cui alcuni operatori acquistano autorizzazioni per rivenderle a prezzi più alti, ha contribuito a gonfiare i costi in passato, ma che una maggiore disponibilità di autorizzazioni dovrebbe ridurre questo fenomeno.