Sono ben 740mila i sistemi elettrici di autoconsumo censiti dal GSE in Italia. Ma quasi l’80% dell'energia consumata viene da fonti non rinnovabili
Le proposte del GSE per aumentare l’autoconsumo di energia elettrica in Italia
(Rinnovabili.it) – Continua in Commissione Industria al Senato la consultazione pubblica su produzione, autoconsumo e accumulo di energia elettrica. L’ultima audizione, in ordine temporale, è stata quella del GSE che, attraverso la voce del suo presidente Francesco Sperandini, ha rilasciato un dettagliato quadro sull’attuale contesto italiano.
Oggi, a livello nazionale, il 9% dell’elettricità consumata rientra nella categoria all’autoconsumo, ossia è utilizzata direttamente dagli stessi produttori. Parliamo di 28 TWh su un totale nazionale di circa 302 TWh (dati del 2017). La cifra è ancora piuttosto ridotta, è rimpicciolisce ulteriormente se si guarda alla sola quota coperta da fer. Ad alimentare l’autoconsumo italiano, infatti, sono soprattutto le fossili. Il rapporto è di 8 a 2 a favore delle fonti non rinnovabili che di quei 28 TWh si prendono ben 22 TWh.
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Focalizzandosi su potenza e numero però, sono le green energy a mostrare la crescita più sensibile. I numeri presentatati dal Gestore fanno riferimento ai 740mila impianti distribuiti sul territorio e censiti dallo stesso GSE. Di questi oltre 730mila sono alimentati a fer per una potenza complessiva di 10 GW, e per la maggior parte si tratta di impianti fotovoltaici (735mila per 8,7 GW). La parte da leone svolta dal solare nel campo dell’autoconsumo è motivata in parte dal tempo di ritorno medio degli investimenti (circa 7 anni), paragonabile a quello degli ultimi incentivi in Conto Energia. Ciò, spiega il GSE, “grazie all’effetto congiunto del calo dei prezzi degli impianti e degli strumenti di sostegno esistenti”: dall’ecobonus al superammortamento, dallo scambio sul posto all’esenzione oneri e tariffe.
Esiste tuttavia la possibilità di triplicare la quantità di energia elettrica autoconsumata in Italia entro il 2030. Come? Il Gestore risponde con alcune proposte che puntano su semplificazione burocratica, aumento della consapevolezza negli utenti e armonizzazione normativa. Uno di questi suggerimenti prevede l’aumento del limite di potenza fino a 100 kW per le richieste autorizzative tramite il Modello Unico. Fondamentale, secondo il Gestore, sarà anche la regolamentazione delle cosiddette Comunità energetiche, a cui consentire l’accesso ai mercati, ai servizi di rete e agli incentivi alle Fer, nonché all’autoconsumo collettivo. Infine, andrebbero considerati gli incentivi, sia diretti che indiretti. Tra le proposte, l’idea di attivare procedure concorrenziali al ribasso sull’energia auto consumata o tariffe premio, e introdurre un sistema di sotegno a livello nazionale per lo sviluppo di sistemi di accumulo distribuiti.
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