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Portogallo: contro la crisi, via libera all’autoconsumo rinnovabile

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Foto di Solarimo da Pixabay

Sbloccati 30 MW di autoconsumo rinnovabile in Portogallo

(Rinnovabili.it) – Via libera all’autoconsumo rinnovabile per aiutare i cittadini colpiti dalla crisi a risparmiare sulle bollette energetiche. Questa la mossa del Portogallo che oggi si rivolge direttamente ai piccoli prosumer nazionali. Il ministro dell’Ambiente dell’Azione climatica, Joao Pedro Matos Fernandes, ha firmato ieri 9 aprile, l’ordine per sbloccare 220 progetti di autoconsumo rinnovabile e di solare di piccola taglia. Si tratta di impianti residenziali che, come da norme portoghesi, stavano attendendo una serie di autorizzazioni prima di poter essere connessi e iniziare a produrre energia.

Nel dettaglio, l’iter burocratico prevede l’ottenimento di un certificato di operatività, che è legato ad un’ispezione preventiva. La crisi del coronavirus ha però determinato forti restrizioni anche per queste attività e il Governo è corso ai ripari.

“Poiché la situazione attuale e la sua durata sono caratterizzate da grandi incertezze, la Direzione Generale dell’Energia, su richiesta del Ministero dell’Ambiente ha proposto di sostituire il certificato di operatività con un certificato provvisorio che rimarrà in vigore per la durata lo stato di emergenza“. Il Dicastero ha sbloccato così 220 progetti in attesa dell’ispezione, per una potenza complessiva di 30 MW di energia pulita.

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Le autorizzazioni, ha sottolineato Fernandes, sono state concesse per consentire ai proprietari dei sistemi di iniziare a produrre subito energia e beneficiare così di bollette più basse durante la pandemia di Covid-19. Il normale regime burocratico verrà ripristinato una volta revocato lo stato di emergenza.

Il governo portoghese ha redatto norme ad hoc sull’autoconsumo rinnovabile e l’accumulo residenziale a ottobre del 2019. Le regole, entrate in vigore il primo gennaio 2020, stabiliscono per la prima volta che l’energia dei piccoli impianti domestici e commerciali possa essere venduto al mercato spot o mediante accordi bilaterali di acquisto.

Inoltre forniscono un quadro legislativo per le cosiddette “comunità energetiche”, consentendo a cittadini e imprese che desiderano diventare prosumer di aggregare i propri sforzi in progetti collettivi.

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