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Generazione distribuita, aumenta l’autoconsumo fotovoltaico

3d building.

autoconsumo fotovoltaico

 

L’autoconsumo italiano cresce sotto la spinta del mini fotovoltaico

(Rinnovabili.it) – Cresce, seppur di poco, l’autoconsumo di energia pulita in Italia. L’ondata di piccoli sistemi fotovoltaici, che sta allargando le maglie della generazione distribuita italiana (GD), si presta sempre di più a sostenere realtà offgrid. È quanto ci dice il nuovo aggiornamento dell’ARERA sull’insieme degli impianti energetici connessi al sistema di distribuzione.

La pubblicazione riporta i risultati del monitoraggio 2016, anno in cui i sistemi su piccola scala (sotto i 50 kW di potenza) hanno compiuto un buon balzo in avanti. Dei 45.106 nuovi impianti installati allora nel Belpaese, il 98 per cento infatti è stato classificato come micro generazione. E il contributo più importante alla crescita è quasi del tutto imputabile al settore fotovoltaico. Spiega l’Autorità dell’Energia in una nota “Si rileva, in particolare, un significativo aumento del numero di impianti, soprattutto fotovoltaici di taglia ridotta per lo più rientranti nel perimetro della microgenerazione, con un complessivo lieve aumento della potenza installata”.

 

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Nel dettaglio a fine del 2016, ben il 25,2 per cento (4.557 MW) dell’intera potenza realizzata in generazione distribuita apparteneva al solare. E il 94 per cento di questi impianti aveva una capacità sotto i 50 kW.

Si consolida ulteriormente, dunque, la tendenza che vuole la generazione distribuita per lo più di origine rinnovabile. Nel dettaglio nel 2016, il 78,2 per cento dell’energia elettrica prodotta dagli impianti allacciati alla rete di distribuzione è stata generata da fonti rinnovabili. E se in generale è vero che è ancora ridotta la quantità dell’energia elettrica “verde” prodotta e consumata in loco (9,8 per cento del totale), se ci si sintonizza solo sul fotovoltaico, il dato cresce (19,8 per cento).

 

Nel complesso l’autoconsumo di energia (a prescindere dal tipo di fonte impiegata) è aumentato, seppur in maniera lieve rispetto al 2015, per effetto della maggior diffusione di sistemi semplici di produzione e consumo “per lo più caratterizzati – aggiunge ARERA – dalla presenza di impianti fotovoltaici o cogenerativi. In questo ultimo caso, tuttavia, le fonti d’alimentazione risultano essere per lo più non rinnovabili. Altro dato degno di nota: l’anno 2016, così come il 2015, è stato caratterizzato dalla scarsa idraulicità: la produzione, pressoché simile rispetto all’anno 2015, presenta un calo rispetto al valore massimo, raggiunto nell’anno 2014.

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