I tradizionali moduli fotovoltaici lasciano il posto a un’insolita struttura tridimensionale che ha la potenzialità di aumentare la produzione energetica solare contendo i costi produttivi
“Il vantaggio economico della tecnologia DLOOP è per un nove per cento basato sulle caratteristiche termiche, sulla meccanica del suolo e sui guadagni del ciclo di lavoro”, spiega Edgar. “Questo modello può essere realizzato in maniera più economica e più leggera grazie alla minore pressione esercitata dai venti sulla struttura”. Con l’assistenza del National Computational Infrastructure’s supercomputer l’ingegnere ha potuto calcolare e comprendere i limiti delle condizioni eoliche sul modello DLOOP, testando nella galleria del vento vari prototipi in scala. “Ora, nel mio terzo anno di ricerca, spero di passare ai problemi termici”, aggiunge lo scienziato.
Secondo le prime stime elaborate, la scacchiera solare dovrebbe produrre fino all’8% in più rispetto a una tradizionale unità fotovoltaica nelle ore di punta d’estate, grazie al ricircolo dell’aria nella struttura 3D. La speranza di Edgar è quella di produrre un modello DLOOP valido sul piano commerciale, che sia in grado di fornire, come requisito minimo per le abitazioni, 15-30 kWh d’elettricità al giorno.