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Il maxi progetto solare Australia-Asia PowerLink rischia di scomparire?

La società sviluppatrice SunCable è entrata in amministrazione controllata dopo uno scontro tra i due principali investitori, i miliardari Andrew Forrest e Mike Cannon-Brookes, sui nuovi finanziamenti. E per il faraonico progetto fotovoltaico da 20 GW si prospetta un futuro incerto

Australia-Asia PowerLink
Credits: SunCable

Realizzare l’Australia-Asia PowerLink richiederà circa 22 miliardi di dollari

(Rinnovabili.it) – Un gigantesco impianto fotovoltaico da 20 GW, dotato di un sistema di accumulo da 42GWh e collegato ad cavo sottomarino per portare la sua produzione a oltre 5mila chilometri di distanza. Questo è, sulla carta, Australia-Asia PowerLink, faraonico progetto lanciato ufficialmente nel 2019 dall’azienda SunCable. O meglio, “sarebbe”. Il condizionale è d’obbligo dal momento che l’azienda sviluppatrice è entrata in questi giorni in amministrazione controllata.

Il problema? Secondo quanto riporta la Reuters, i due più grandi sostenitori, i miliardari Andrew Forrest e Mike Cannon-Brookes, non sono riusciti a trovare un accordo sul nuovo round di investimenti. In una dichiarazione alla stampa, Sun Cable ha fatto sapere che la procedura concorsuale è stata causata da una “mancanza di allineamento” tra gli obiettivi degli azionisti. “Sebbene siano state fornite delle proposte, non è stato possibile raggiungere il consenso sulla direzione futura e sulla struttura di finanziamento della società”, ha affermato un portavoce dell’azienda.

Il governo australiano non perde la fiducia

Uno stop che potrebbe rivelarsi fatale per Australia-Asia PowerLink. Il progetto nasce con l’obiettivo di produrre energia fotovoltaica sul territorio australiano ed esportarla a Singapore tramite cavi sottomarini ad alta tensione. Nel 2020 sono iniziate le indagini sui fondali marini finalizzate a raccogliere informazioni su ambiente, corrente, salinità, ecc. necessarie alle linee di trasmissione subacquee. Il processo ha coinvolto anche l’Indonesia il cui governo ha dato nel 2021 il via libera, suggerendo il percorso del cavo nelle sue acque e approvando le indagini. Nella speranza di vederlo in attività già prima del 2027.

Un’ambizione gigantesca che dovrebbe essere sostenuta da un investimento complessivo di circa 22 miliardi di dollari e che oggi, dunque, fa fatica a prevedere il futuro. Nonostante ciò il governo australiano non perde fiducia e continua a sostenere l’iniziativa. Il ministro dell’Energia Chris Bowen ha affermato che si è trattato principalmente di una decisione commerciale sulla struttura di gestione dell’azienda e si è dichiarato “ottimista ed entusiasta” per il futuro di PowerLink Australia-Asia. Dal canto suo la società ha dichiarato che il processo di amministrazione controllata ha sbloccato un percorso per accedere a capitale aggiuntivo e che il progetto è ancora “ben posizionato” per il completamento.