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Aste rinnovabili: l’Arabia Saudita lancia la 1a richiesta di qualifica

Il Regno emette i criteri di qualificazione per le prime aste rinnovabili del Paese. In gara 700 MW di energia da eolico e fotovoltaico

Aste rinnovabili: l’Arabia Saudita lancia la 1a richiesta di qualifica

 

(Rinnovabili.it9 – L’Arabia Saudita procede spedita nell’implementazione del suo nuovo Programma per le energie rinnovabili. Dopo anni di promesse incompiute, il Regno sembra aver ingranato la marcia con l’annuncio di un piano di investimenti (tra i 30 e i 50 miliardi di dollari entro il 2023) dedicato alle green energy. Le attese sono ora tutte sulle nuove aste rinnovabili su cui riversano parecchie aspettative, non solo degli investitori ma anche da parte degli analisti di settore.

La penisola arabica è, infatti, divenuta nel 2016 la casa dei record fotovoltaici: le ottime condizioni d’irraggiamento sono state parte della ricetta di successo dei primati segnati in termini di bassi prezzi dell’energia solare. Tutto fa pensare che le prossime gare di Riyadh saranno in linea con i risultati ottenuti negli Emirati Arabi Uniti.

 

Il ministro dell’Energia Khalid al-Falih ha già lanciato la richiesta di qualifiche (RFQ) per il primo turno. Attraverso Renewable Energy Project Development Office, creato quest’anno dallo stesso Ministero energetico, è stata impostata la tabella di marcia, aprendo la RFQ ai consorzi e società interessate alla messa al bando dei primi 700 MW dei quasi 10 GW totali di progetti eolici e fotovoltaici preventivati.

I tecnici potranno così selezionare le aziende da far accedere alla seconda fase – la Request for Proposals (RFP) – in programma per aprile 2017. Le imprese scelte nella prima fase avranno accesso alle valutazioni dei siti – le aree Sakaka e Madian – su cui sorgeranno 300 MW di solare fotovoltaico e un progetto eolico da 400 MW.

 

Questo segna il punto di partenza del lungo e costante programma di implementazione delle energie rinnovabili in Arabia Saudita, che non solo diversificherà il nostro mix energetico, ma che caratterizzerà anche lo sviluppo economico e la prosperità a lungo termine, in linea con gli obiettivi della Vision 2030”, ha commentato al-Falih. Entro 13 anni, il regno spera d’esse riuscito a rimodulare il proprio mix energetico arrivando al 30% di fonti non fossili.Il nostro obiettivo – ha aggiunto il ministro saudita – è di rendere il programma nazionale per le energie rinnovabili tra i progetti governativi d’investimento più attraenti, competitivi e ben funzionanti di tutto il mondo, e abbiamo tutte le infrastrutture necessarie per garantire che ciò avvenga”.