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Aste fotovoltaiche: il contratto solare di Adani passerà alla storia

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Impianto a Bathinda, Punjab. Credits: Adani Green Energy

Le aste fotovoltaiche indiane tornano a stupire

(Rinnovabili.it) – L’industria solare indiana è pronta a rialzare la testa dopo il duro impatto con il COVID-19 e le misure di blocco di questi mesi. E per farlo, sceglie di segnare un nuovo record mondiale. È di questi giorni la notizia che Adani Green Energy si sia aggiudicata l’offerta di sviluppo più grande mai assegnata nelle aste fotovoltaiche a livello mondiale. Parliamo di ben 8 GW di progetti, da realizzare in più fasi e località, messi in gara dalla Solar Energy Corporation of India (SECI). Nel dettaglio i primi 2 GW entreranno in funzione nel 2022, mentre il resto della capacità sarà aggiunta progressivamente nei 3 anni successivi.

L’opera richiederà un investimento stimato di 45.000 milioni di rupie complessivi, pari a circa 6 miliardi di dollari, ma nell’offerta è incluso qualcosa in più oltre la costruzione degli impianti. In linea con le regole nazionali, infatti Adani finanzierà l’installazione di una nuova linea di produzione di moduli e celle solari da 2 GW, che entrerà in operatività entro il 2022.

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In cambio, la società godrà di tariffe di vendita dell’energia più elevate di quelle concordate nelle ultime aste fotovoltaiche (indiane e non). Il contratto PPA firmato tra Adani Green Energy e SECI prevede la vendita dell’elettricità prodotto per un periodo di 25 anni ad un prezzo di 0,038 dollari al kWh.

La vittoria porta un notevole impulso al piano aziendale di accumulare un portafoglio rinnovabile da 25 GW entro il 2025. Attualmente può contare già su 15 GW installati e si è detta pronta a investire altri 15 miliardi di dollari per raggiungere il suo target. Ma soprattutto rasserena il settore in un momento abbastanza cupo della storia fotovoltaica indiana.

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Le misure di contrasto alla pandemia hanno colpito duramente l’economia nazionale, soffocando i flussi delle importazioni solari e ritardando 3GW di impianti solari pianificati. In realtà, Nuova Delhi è intervenuto fina dai primi momenti di crisi per aiutare l’industria verde, definendo le energie rinnovabili indiane come un comparto “essenziale”. E concedendo proroghe su proroghe. Le misure protettive non hanno però evitato il rallentamento del mercato solare. Mercato che, peraltro, ha visto più volte traballare la fiducia nei confronti del governo, soprattutto a causa di ambizioni giudicate poco realiste. Un esempio? A livello nazionale è stato stabilito un obiettivo di 100 GW fotovoltaici entro il 2022. Ad oggi l’India è riuscita a installare solo 36 GW.

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