Fonti del governo spiegano: i piani sono stati archiviati. Ma il fallimento non sorprende gli esperti del settore
Sfuma il sogno del maxi progetto solare da 200 GW
(Rinnovabili.it) – Il maxi progetto solare dell’Arabia Saudita è morto ancor prima di nascere. Presentato dal principe ereditario in persona a marzo di quest’anno, avrebbe dovuto regalare all’emirato un futuro radioso: 200 GW di nuova potenza elettrica rinnovabile a fronte di un faraonico investimento di 200 miliardi di dollari, forniti da SoftBank (partner dell’impresa) e dal fondo per gli investimenti pubblici sauditi. Eppure ad appena sei mesi dall’annuncio, il Paese avrebbe già tirato i remi in barca. A sostenerlo è il Wall Street Journal che in esclusiva ha pubblicato ieri le dichiarazioni di alcuni funzionari del governo saudita: attualmente nessuno starebbe lavorando al maxi progetto solare; al contrario il regno si starebbe concentrando su una strategia più ampia e pratica per incrementare le energie rinnovabili. Il nuovo piano dovrebbe essere presentato a fine ottobre 2018, in occasione di una conferenza sugli investimenti a Riyad. L’annuncio aiuterà a chiarire gli obiettivi del regno delle energie rinnovabili, ha dichiarato un funzionario saudita, dettosi persino sollevato dallo stop.
In realtà l’abbandono del progetto non sorprende più tanto e sono in molti oggi pronti a sostenere di non aver creduto neppure per un attimo alla sua realizzazione. Una delle principali preoccupazioni riguardava la connessione di questa nuova potenza alla rete elettrica saudita, così come la mancanza di un programma di bandi gestito dall’ufficio per lo sviluppo di progetti per l’energia rinnovabile saudita. D’altra parte, come spiega l’analista solare di BNEF Jenny Chase a PV Magazine, alla base del maxi progetto vi è solo un memorandum d’intesa, il che “non significa molto”. “L’Arabia Saudita – ha spiegato Chase – ha una lunga tradizione nell’annunciare grandi numeri in un lungo periodo di tempo, e questi sono di solito soggetti a revisioni sostanziali”.
Anche per Benjamin Attia di Wood Mackenzie Power & Renewables, il progetto non avrebbe mai potuto superare il primo studio di fattibilità. “I precedenti suggeriscono che i grandi piani solari di SoftBank o dello stato saudita portino con sé un divario tra promesse e realtà. Questo non fa eccezione”.