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APER e l’insostenibile onere burocratico dei decreti

Il presidente dell’associazione, Re Rebaudengo, segnala le criticità dei testi che rischiano di bloccare l’intero settore

(Rinnovabili.it) – In attesa di conoscere le modifiche ufficiali recepite nei provvedimenti sul V Conto Energia e sugli incentivi alle rinnovabili elettriche, anche il mondo delle associazioni fa sentire le propria voce. Non consultato nelle varie riunioni di preparazione, il comparto, che rappresenta il volto attivo delle green energy italiane, si è più volte appellato al governo perché correggesse il tiro nella stesura dei due decreti attuativi del provvedimento “Romani”.

E oggi Aper torna per ribadire quali siano le criticità normative presenti nei due schemi. “Il parere fortemente condizionato delle Regioni conferma le gravi riserve sui Decreti V Conto Energia e Rinnovabili Elettriche proposti dal Governo, rispetto ai quali non sembra esserci ancora un’intesa definitiva”, dichiara il Presidente Agostino Re Rebaudengo, commentando l’esito dei lavori della Conferenza Unificata.

Nel mirino di Aper finiscono ancora una volta le soglie “ingiustificatamente basse” di applicazione dei meccanismi delle aste e dei registri e le relative procedure amministrative che aumentano gli oneri per gli operatori e riducono la sicurezza degli investitori. “Si utilizza la burocrazia – continua Re Rebaudengo – per bloccare una filiera come quella delle rinnovabili, probabilmente scomoda ai grandi operatori energetici del panorama italiano che mal sopportano la concorrenza delle rinnovabili alle fonti fossili. Ora confidiamo che il Governo tenga conto delle riserve manifestate dalle Regioni e riveda le proprie posizioni modificando i Decreti e accogliendo le proposte che formuliamo da mesi”.