Il glicole etilenico potrebbe essere la nuova chiave per portare sul mercato il fotovoltaico in CZTS, semiconduttore composto da rame, zinco e solfuro di stagno
“L’uso a livello globale dell’energia solare può rimanere contratto se i materiali che usiamo per la produzione di celle risultano troppo costosi o richiedono l’uso di sostanze chimiche tossiche”, ha spiegato Greg Herman, professore associato del Dipartimento di Ingegneria Biologiche ed Ambientali dell’Università. “Abbiamo bisogno di tecnologie che utilizzino materiali poco costosi, abbondanti, e preferibilmente che possano essere estratti localmente, tutte cose che questo processo offre”.
La tecnologia, attualmente ancora in fase di sviluppo, usa glicole etilenico in reattori meso-fluidici per fabbricare celle in film sottile di CZTS, un semiconduttore di nanocristalli il cui nome deriva dalle iniziali degli elementi che lo compongono: rame, zinco e solfuro di stagno.
Questo approccio è anche molto più veloce rispetto alla normale produzione di nano particelle e che in alcuni casi può richiedere anche un giorno intero. Inoltre, una volta perfezionato questo metodo potrebbe anche permettere di cuocere le celle solari in un forno a microonde simile a quelli presenti nella maggior parte delle cucine di oggi.