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Anter: che il V Conto Energia entri in vigore il I gennaio

Ancora nessuna data certa sull'entrata in vigore del V Conto Energia. Dall'Anter l'appello affinchè non si fermi un comparto che in tempo di crisi, nel solo 2011, ha creato 63mila posti di lavoro

(Rinnovabili.it) – Dopo le indiscrezioni sul disaccordo tra i Ministri Clini e Passera che hanno fatto ritardare nuovamente la decisione che dovrebbe stabilire la data di attivazione del V Conto Energia Anter, Associazione Nazionale Tutela Energie Rinnovabili e i 100mila iscritti hanno lanciato un appello affinchè si fissi l’attivazione del nuovo regime di tariffazione al 1° gennaio 2013. Le modifiche richieste dalla Commissione Politica Ambiente e Energia della Conferenza delle Regioni sul Quinto Conto Energia, non ancora accettate, dovrebbero infatti, a sentire Anter, essere prese in considerazione al fine di garantire la sopravvivenza di un settore, quello fotovoltaico, che è uno dei motori del comparto enegertico italiano.

Nel 2011 infatti il fotovoltaico ha permesso un risparmio di 400 milioni di euro in bolletta solo grazie all’effetto di peak shaving mentre le previsioni indicano entro il 2030 un risparmio in termini di emissioni inquinanti pari a 68-83 milioni di tonnellate di Co2 (Fonte Irex Annual Report 2012).

“Chiediamo che il Quinto Conto Energia entri in vigore a partire dal 1° gennaio 2013 -dichiara il Presidente Anter Antonio Rainone- per non fermare gli investimenti già messi in atto dalle aziende e permettere un graduale contenimento delle tariffe incentivanti così come già previsto dal Quarto Conto Energia. Chiediamo inoltre al Governo italiano di non fermare un settore che ha creato, in un momento di crisi economica, oltre 63.000 nuovi posti di lavoro nel 2011 e ne prevede altri 90.000 entro il 2020 (dati provenienti dal Dossier Verdi)”.

L’Associazione ha fatto richiesta affinchè gli incentivi vengano diminuiti del 5% ogni semestre per la tariffa omnicomprensiva e del 10% ogni semestre per l’autoconsumo.

“Chiediamo inoltre – continua Rainone – che venga ripristinato il premio per gli impianti fotovoltaici il cui costo di investimento sia per non meno dell’80% riconducibile a una produzione realizzata unicamente all’interno dell’Unione Europea, parallelamente ad un chiaro ed esaustivo iter per accedere al bonus, che confermerebbero lo sviluppo di una filiera produttiva nel Paese. Determinante per contrastare l’inquinamento è poi il premio fisso per gli impianti installati su edifici che abbiano sostituito le coperture in eternit. Un controllo rigido, ma semplice delle procedure per l’iscrizione al registro per gli impianti, –dichiara inoltre Rainone- è quanto mai necessario per non generare inutili complicazioni burocratiche.”