(Rinnovabili.it) – Un annuncio deciso quello rilasciato da ANIE/GIFI in un comunicato diffuso alla stampa. L’aumento del prezzo dei kWh elettrici non sarebbe da imputare al fotovoltaico, bensì all’aumento dei costi d’acquisto dei carburanti fossili. Non sarebbe quindi totale responsabilità degli incentivi erogati al settore fotovoltaico se nel I trimestre del 2012 le famiglie dovranno far fronte ad aumenti in bolletta.
Ha rilasciare la dichiarazione il presidente dell’Associazione Valerio Natalizia a conclusione di una indagine condotta analizzando i dati forniti dall’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas (AEEG).
Dal 1° gennaio del nuovo anno infatti i prezzi dell’energia elettrica sono arrivati a 17,305 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse con un aumento delle spesa media annua per una famiglia tipo di circa 467 euro dei quali 32 impiegati per l’incentivazione del fotovoltaico.
“Le previsioni di aumento di spesa non sono mai notizie piacevoli.” ha dichiarato Natalizia specificando “Recenti indagini e sondaggi condotti da istituti indipendenti hanno però dimostrato che le famiglie italiane sono positivamente disposte a dare il loro contributo, circa 2.7 euro al mese, per sostenere un’industria che fino ad oggi ha creato oltre 100.000 posti di lavoro diretti e indotti occupati per lo più da giovani, fatto affluire circa 4 miliardi di euro di tasse nelle casse dello Stato nonché posizionato l’Italia come il primo mercato al mondo nel 2011. Tutto questo senza dimenticare le enormi ricadute ambientali in termini di riduzione di emissioni nocive grazie all’utilizzo di una fonte di energia pulita come il solare fotovoltaico. Secondo i calcoli effettuati da ANIE/GIFI l’aumento stabilito del 4,9% del kilowattora, rispetto all’ultimo trimestre del 2011, è imputabile al fotovoltaico solamente per il 15%, a fronte del 76% imputabile alla variazione del costo dei combustibili fossili e al rimanente 9% legato all’incremento degli altri oneri di sistema”.
Per questo, ha specificato Natalizia, appare del tutto strumentale il voler attribuire al fotovoltaico la totale responsabilità dell’aumento degli importi delle bollette che gli italiani dovranno corrispondere. Al pari secondo il presidente di ANIE/GIFI risulta grave la demonizzazione degli impianti fotovoltaici tacciati di occupare suolo agricolo togliendo spazio alle coltivazioni. Dai dati Istat 2011 emerge infatti che gli impianti pv attualmente occupano solo lo 0,12% della Superficie Agricola Utilizzata (SAU), viste anche le limitazioni imposte dal IV conto energia. Ricordo infine che l’utilizzo della tecnologia fotovoltaica – conclude Natalizia – ha contribuito nel 2011 alla copertura del 3% circa della domanda nazionale di energia elettrica, evitando i costi per l’importazione dall’estero e rendendo il nostro paese meno dipendente dai precari equilibri geopolitici mondiali.