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Agrivoltaico, UE: ok a 1,7 mld di euro di incentivi italiani

La Commissione europea ha approvato il regime italiano da 1,7 miliardi di euro per sostenere gli impianti agrivoltaici

decreto impianti agrivoltaici
Di Agrivoltaïsme – Opera propria, CC BY-SA 4.0, Collegamento

Il decreto Agrivoltaico 2023 pronto ad entrare in vigore

(Rinnovabili.it) – Il decreto sugli incentivi all’agrivoltaico italiano è stato firmato ad aprile di quest’anno. Solo in questi giorni, però, è arrivato il via libera della Commissione Europea al regime d’aiuti nazionale. Bruxelles ha valutato il decreto in materia di impianti agrivoltaici innovativi sulla base delle norme UE per gli aiuti di Stato constatando che si tratti di una “misura necessaria e adeguata” per il conseguimento degli obiettivi ambientali nazionali ed europei. E che gli aiuti riservati al comparto – ben 1,7 miliardi di euro – siano sia proporzionati che positivi in termini di effetti sul mercato. Superando di gran lunga qualsiasi eventuale distorsione nella concorrenza europea.

È dunque un’approvazione a tutto tondo quella concessa dall’Esecutivo Ue e celebrata dalle parole del commissario Didier Reynders, responsabile della politica di concorrenza “Questo regime da 1,7 miliardi […]consente all’Italia di sostenere un uso più efficiente dei terreni combinando l’agricoltura con la produzione di energia rinnovabile”. L’obiettivo della misura è installare almeno 1,04 GW di impianti agrivoltaici entro il 30 giugno 2026. Un’impresa alla portata del Belpaese e che mira direttamente a rafforzare l’autonomia energetica nazionale. “Contribuirà a rendere più verde il settore agricolo e favorirà la transizione verso la neutralità climatica, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo”, ha aggiunto Reynders.

Quali incentivi per l’Agrivoltaico italiano?

Il regime di sussidi per l’agrivoltaico italiano è disciplinato dal decreto del MASE, firmato dal ministro Pichetto lo scorso 14 aprile 2023. Parzialmente finanziato tramite il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), lo schema prevede in realtà un doppio incentivo: 

  1. un contributo in conto capitale nella misura massima del 40% dei costi ammissibili per l’impianto agrivoltaico realizzato. Per queste sovvenzioni il governo ha stabilito un bilancio totale di 1,1 miliardi di euro.
  2. una tariffa incentivante a valere sulla quota di energia elettrica prodotta e immessa in rete. Con un bilancio stimato di 560 milioni di euro, questi incentivi verranno pagati durante la fase operativa dei progetti, per un periodo di 20 ann sotto forma di contratti bidirezionali per differenza (CfD). Una procedura di gara competitiva secondo il principio “pay-as-bid” (pagamento in base al prezzo di offerta) determinerà il valore delle tariffe.

Le aste per gli impianti agrivoltaici

I progetti agrivoltaici verranno selezionati mediante una procedura di gara competitiva “trasparente e non discriminatoria”, in cui i beneficiari concorreranno per l’importo più basso della tariffa di incentivazione. Per l’accesso alle procedure sono previsti due distinti contingenti di potenza: un primo contingente di 300 MW destinato al solo comparto agricolo per impianti di potenza fino a 1 MW; un secondo contingente da 740 MW aperto anche alle associazioni temporanee di imprese composte da almeno un soggetto del comparto agricolo per impianti di qualsiasi potenza.

Per godere delle tariffe incentivanti, tuttavia, gli impianti devono diventare operativi prima del 30 giugno 2026. E devono garantire una serie di requisiti pre gara:

  • avere il titolo abilitativo alla costruzione e all’esercizio.
  • possedere il preventivo di connessione alla rete elettrica accettato in via definitiva; 
  • rispettare le caratteristiche progettuali e costruttive specificate nel decreto agrivoltaico; 
  • garantire la continuità dell’attività di coltivazione agricola e pastorale sottostante l’impianto; 
  • essere di nuova costruzione e realizzati con componenti nuovi; 
  • risultare conformi alle norme nazionali e comunitarie in materia di tutela ambientale, così come al principio “non arrecare un danno significativo”;
  • possedere la dichiarazione di un istituto bancario che attesti la capacità finanziaria ed economica del soggetto partecipante in relazione all’entità dell’intervento.

Leggi il Decreto Agrivoltaico 2023