Accelerare le rinnovabili europee facilitando le autorizzazioni e migliorando le aste
“Una maggiore prevedibilità e una più rapida autorizzazione sono fondamentali per inviare i giusti segnali di investimento lungo tutta la catena del valore delle energie rinnovabili”. Con queste parole la Commissaria europea all’Energia, Kadri Simson, ha presentato stamane i nuovi strumenti dell’Esecutivo comunitario per accelerare le rinnovabili nel Blocco. Due i focus su cui si concentra l’azione: da un lato aiutare i paesi membri a destreggiarsi con le procedure di permitting, dall’altro migliorare la progettazione delle aste nazionali dedicate alle FER.
L’iniziativa, che arriva non a caso nel secondo anniversario del pacchetto REPowerEU, fa in certo senso da ponte alla finalizzazione della direttiva aggiornata sulle energie rinnovabili, anche conosciuta come RED III, che i Paesi UE devono recepire nel proprio ordinamento. Ma di cosa si tratta nel concreto? Di una serie di raccomandazioni ed orientamenti pensati per stimolare la domanda di tecnologie pulite “made in Europe”, rafforzando nel contempo il Green deal europeo.
“Gli orientamenti odierni della Commissione aiuteranno gli Stati membri ad accelerare le energie rinnovabili”, ha spiegato Simson. Vediamo nel dettaglio l’iniziativa UE
Procedure di autorizzazione più rapide e semplici
Tra gli strumenti messi a disposizione dei Ventisette c’è l’aggiornamento della raccomandazione e relativi orientamenti per accelerare le procedure di permitting. Il documento fornisce esempi di buone pratiche su procedure di rilascio delle autorizzazioni più rapide e semplici, suggerendo la creazione di un processo di richiesta unificato per l’intero iter. Inoltre sottolinea l’importanza della digitalizzazione e della partecipazione della comunità, delle risorse umane e delle competenze; suggerisce procedure semplificate di concessione delle autorizzazioni per le rinnovabili su piccola scala e per gli autoconsumatori; illustra come gestire al meglio le procedure di selezione dei siti e le connessioni di rete.
“Gli Stati membri – si legge – dovrebbero limitare al minimo necessario le zone in cui non è possibile sviluppare l’energia rinnovabile (“zone di esclusione”). Dovrebbero fornire informazioni chiare e trasparenti con giustificazione motivata sulle restrizioni relative alla distanza dagli alloggi e dalle zone dell’aviazione militare o civile. Le restrizioni dovrebbero essere basate su dati concreti e progettate in modo tale da raggiungere lo scopo previsto, massimizzando al tempo stesso la disponibilità di spazio per lo sviluppo di progetti di energia rinnovabile, tenendo conto di altri vincoli di pianificazione territoriale”.
Aree di Accelerazione delle Rinnovabili, come non sbagliare
La Commissione ha inoltre adottato un ulteriore documento di orientamento sulla designazione delle zone di accelerazione per le energie rinnovabili. Gli elementi chiave per la selezione di tali aree sono la disponibilità di strumenti digitali per la pianificazione e la mappatura, e di dati sulla capacità rinnovabile e sul potenziale impatto ambientale. L’Esecutivo UE spiega come gli impianti eolici e solari possano essere installati lungo le infrastrutture di trasporto e nelle immediate vicinanze “con molteplici opportunità e vantaggi”. “I pannelli solari possono essere installati anche su barriere antirumore o pensiline lungo autostrade o ferrovie, riducendo al minimo i vincoli territoriali e ambientali”, si legge nel testo.
Secondo Bruxelles anche le miniere possono essere siti adatti per installare l’energia solare fotovoltaica e, in alcuni casi, l’energia eolica. “I corpi idrici interni artificiali, i laghi o i bacini idrici presentano solitamente uno scarso valore in termini di biodiversità, il che li rende candidati idonei per essere designati come Zone di Accelerazione“. E ancora il documento cita per gli impianti solari i siti di trattamento delle acque reflue urbane, i terreni degradati inadatti all’agricoltura e i canali di irrigazione. Infine evidenzia come nel designare le aree di accelerazione, si debba tenere in considerazione anche la probabilità di impatti transfrontalieri sul territorio di altri Stati membri.
Nei suoi orientamenti, la Commissione sottolinea infine il ruolo di un adeguato coinvolgimento dei portatori di interessi e di una consultazione pubblica per facilitare una designazione efficace di tali zone di accelerazione.
Accelerare le rinnovabili tramite una migliore progettazione delle aste
La nuova Guida UE descrive una serie di principi generali che si applicano alle aste di energia rinnovabile, e aspetti specifici della progettazione. Questi includono l’uso di criteri diversi dal prezzo, sia come elemento di prequalificazione che come criterio di aggiudicazione, misure volte a incentivare la competizione completa e tempestiva dei progetti, l’uso di offerte negative e massimali di offerta. L’obiettivo? Rendere tali procedure più armonizzate ed efficienti, in linea con la normativa sull’industria a zero emissioni nette.
Aste rinnovabili e criteri diversi dal prezzo
“Quando il banditore definisce la metodologia per valutare le offerte rispetto a un determinato insieme di criteri, può farlo in modo quantitativo o qualitativo misurabile. Esempi di valutazioni quantitative includono (l’elenco non è esaustivo):
- preparazione tecnologica;
- livello di innovazione utilizzata;
- percentuale di riciclabilità;
- impronta di carbonio del progetto;
- nel caso del contributo alla resilienza, percentuale della tecnologia net-zero o dei suoi principali componenti specifici che provengono da paesi terzi da cui l’UE è fortemente dipendente per la fornitura di una tecnologia di energia rinnovabile o di uno dei suoi componenti principali .
Esempi di possibili valutazioni qualitative includono (l’elenco non è esaustivo):
- la qualità delle misure per evitare le collisioni con gli uccelli;
- la promozione di effetti positivi sulla conservazione dell’habitat (marino);
- qualità delle misure proposte di coinvolgimento dei cittadini” (benefici per le comunità locali).
Per alcuni criteri diversi dal prezzo utilizzati come criteri di prequalificazione, come la condotta aziendale responsabile, la sicurezza informatica e la sicurezza dei dati, per la Commissione potrebbe essere appropriato richiedere il rispetto da parte dell’offerente della legislazione applicabile. viene incve sconsigliato l’uso di criteri diversi dal prezzo per progetti più piccoli o per aste con un numero significativo di offerenti in cui l’inclusione di considerazioni diverse dal prezzo potrebbe aumentare i costi per gli sviluppatori e l’amministrazione in modo non ottimale.
La piattaforma UE delle aste
Per migliorare ulteriormente la visibilità e la prevedibilità per gli investitori lungo l’intera catena del valore delle energie rinnovabili, la Commissione ha aggiornato oggi anche la piattaforma dell’Unione per lo sviluppo delle energie rinnovabili, un sistema online in cui gli Stati membri pubblicheranno informazioni di base sui loro calendari d’asta. Tali informazioni dovrebbero includere i tempi e la frequenza delle aste, la capacità messa all’asta, il bilancio previsto e le tecnologie ammissibili, come richiesto dalla direttiva sulle energie rinnovabili. La piattaforma fornirà alle imprese un unico punto di informazione per tutte le aste di energia rinnovabile previste in tutta l’UE.