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5° Conto Energia, 4 proposte “migliora-decreto”

Natalizia: “approvare senza modifiche il 5° Conto Energia significherebbe vanificare gli oltre 5,6 miliardi €/anno già impegnati per i prossimi 20 anni”

(Rinnovabili.it) – La bozza del 5° Conto Energia continua a raccogliere interventi propositivi da parte dalle associazioni di settore che, dopo esser scese in piazza a fianco delle organizzazioni ambientaliste, aspettano ora i risultati della Conferenza Stato-Regioni. Il testo, così come uscito dal Ministero dello Sviluppo, non soddisfa molti, anzi troppi. E’ il caso ANIE/GIFI che oggi ha inviato a Governo e Regioni un documento contenente alcune idee, condivise con la base associativa, affinchè il nuovo Conto Energia assicuri continuità al mercato fotovoltaico, garantendo prospettive di sviluppo all’industria nazionale.

L’associazione suggerisce innanzitutto un innalzamento del budget indicativo di incentivazione a 7 miliardi di euro l’anno e lo slittamento al 1° settembre 2012 della data di entrata in vigore del nuovo sistema d’incentivi; ANIE/GIFI richiede inoltre la tutela degli investimenti avviati per i grandi impianti in corso di costruzione e/o già connessi ma non a registro e per gli impianti iscritti a registro che non hanno comunicato la fine lavori e l’individuazione di opportune forme di incentivazione a sostegno e sviluppo dell’industria nazionale.

“Un V Conto Energia – dichiara Valerio Natalizia, Presidente GIFI-ANIE – con i contenuti così come riportati nella bozza del Ministero dello Sviluppo Economico, in un settore che è già stato fortemente colpito da numerose e penalizzanti modifiche negli ultimi 18 mesi, ha effetti fortemente destabilizzanti per l’intero comparto, in quanto contiene provvedimenti decisamente restrittivi per lo sviluppo del mercato e senza aperture a soluzioni innovative già esistenti che contribuirebbero ad una migliore integrazione del fotovoltaico nel panorama energetico nazionale.” “Approvare senza modifiche il V Conto Energia – conclude Natalizia – significherebbe vanificare gli oltre 5,6 miliardi €/anno già impegnati per i prossimi 20 anni mettendo in discussione la sopravvivenza delle aziende italiane. Auspico che il Governo e le Regioni apportino le modifiche essenziali proposte per permettere all’industria nazionale di continuare a creare benefici economici, ambientali e sociali per il Sistema Paese.”