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Fondo Monetario Internazionale: “Meno sussidi alle fossili”

Un nuovo rapporto dell’Ente esorta i responsabili politici di tutto il mondo a riformare le sovvenzioni per i prodotti energetici come il carbone e la benzina

Sussidi alle energie fossili, il FMI chiede di eliminarli(Rinnovabili.it) – Ridurre gli attuali sussidi ai combustibili fossili, come il petrolio e il carbone, permetterebbe di ottenere guadagni importanti, sia in termini di crescita economica che di protezione ambientale. A sostenerlo è il nuovo rapporto Energy Subsidy Reform – Lessons and Implications pubblicato in questi giorni dal Fondo monetario internazionale (FMI). Secondo quanto riportato nello studio, oggi le sovvenzioni energetiche raggiungono l’esorbitante cifra di 1.900 miliardi di dollari in tutto il mondo, equivalente al 2,5% del PIL mondiale, o l’8% delle entrate pubbliche.

 

In un discorso al Peterson Institute for International Economics di Washington, in occasione della presentazione del report, il vice direttore generale dell’FMI, David Lipton, ha osservato come la riforma dei attuali sistemi si sovvenzione possa portare ad una più efficiente allocazione delle risorse, che contribuirebbero così a promuovere una maggiore crescita economica a lungo termine. “Eliminare sovvenzioni per l’energia fossile può anche rafforzare gli incentivi dedicati alla ricerca e sviluppo di tecnologie alternative e del risparmio energetico”, ha spiegato Lipton. Il funzionario ha sottolineato inoltre come nonostante lo scopo delle sovvenzioni a petrolio e carbone sia in parte a vantaggio dei consumatori – gli incentivi abbassano un prezzo altrimenti troppo elevato – rappresentino un sistema spesso inefficiente che “potrebbe essere sostituito con metodi migliori per proteggere i settori più vulnerabili della popolazione”.

 

Eliminare i sussidi ai combustibili fossili taglierebbe le emissioni di CO2

Il documento mostra che per alcuni paesi il peso fiscale dei sussidi sta diventando così grande che i disavanzi di bilancio stanno divenendo ingestibili e minacciano la stabilità dell’economia”, ha affermato Lipton, aggiungendo che la ricerca del FMI mostra che in 20 paesi tali sovvenzioni superano il 5% del PIL. Inoltre, secondo l’ente i fondi stanziati per petrolio e carbone rafforzerebbero la disuguaglianza, dal momento che a beneficiarne sono per lo più i gruppi sociali ad alto reddito, ovvero i maggiori consumatori di energia. Il rapporto denuncia anche l’impatto di questi aiuti sul cambiamento climatico, rivelando che l’eliminazione delle sovvenzioni al netto delle imposte sarebbe in grado di ridurre le emissioni globali di CO2 di circa l’1-2 per cento.