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Finanza agevolata, la chiave per seppellire le fossili nei Paesi emergenti

Finanza agevolata, la chiave per seppellire le fossili nei Paesi emergenti

 

Un nuovo studio mostra l’enorme potenziale per la finanza agevolata di creare mercati ad hoc per le tecnologie a basse emissioni di carbonio

(Rinnovabili.it) – Le rinnovabili hanno iniziato a tener testa alle fonti fossili. Il divario tra prezzo dell’energia “tradizionale” e quello dell’eolico e fotovoltaico si sta riducendo progressivamente al punto da far sperare che in molti mercati si raggiunga la grid parity entro il 2030 (leggi anche Fotovoltaico, la grid parity globale arriverà in 10 anni). Esiste tuttavia una scorciatoia per rendere il passaggio all’energia pulita più rapido e immediato, soprattutto nei Paesi in via di Sviluppo. Per Bloomberg New Energy Finance (BNEF) questo espediente si chiama “finanza agevolata“.

 

In nuovo rapporto, commissionato dal programma di investimento Clean Technology Fund (CTF), gli analisti quantificano per la prima volta gli aiuti finanziari a tasso ridotto in grado di abbassare il costo livellato di generazione energetica (LCOE – levelized cost of energy) per diverse tecnologie pulite e in specifiche nazioni.

 

“La finanza agevolata ha il potenziale per accelerare sostanzialmente la transizione energetica dai combustibili fossili alle fonti rinnovabili nei paesi in via di sviluppospiega BNEF in una nota stampa – Ciò, a sua volta, potrebbe potenzialmente rallentare o addirittura arrestare il tasso di crescita delle emissioni di CO2 in queste nazioni meno sviluppate”.

 

Nel dettaglio, il rapporto identifica due ‘tipping point’, ossia due punti critici che segnano la competitività dell’energia pulita sui concorrenti fossili.

 

tipping point

 

Primo Tipping Point: Quando realizzare una centrale eolica o solare diventa più economico rispetto a un  nuovo impianto a carbone o gas. Nei mercati in via di sviluppo in cui ciò non si è ancora verificato, la strada verso la grid parity potrebbe richiedere dai 5 ai 10 anni, se non di più. L’analisi di BNEF, tuttavia, sottolinea come la finanza agevolata possa abbattere questo lasso di tempo. In Tailandia, ad esempio, i prestiti di capitali a tassi agevolati potrebbero ridurre i costi dell’energia pulita del 5-7 per cento, il che accelererebbe il raggiungimento di questo punto critico di due anni, impedendo la costruzione di nuove centrali a combustibile fossile. Quando un mercato supera questa soglia, infatti, la realizzazione di una centrale a energia pulita non è solo la cosa giusta da fare ma anche la più conveniente.

 

Secondo Tipping Point: Quando un nuovo impianto rinnovabile è più economico da gestire rispetto a un impianto di gas o carbone esistente. A lungo termine, per affrontare i cambiamenti climatici, alcune delle fonti di energia più sporche esistenti dovranno essere sostituite, senza sacrificare gli obiettivi di sviluppo dei Paesi. Nel caso dell’India, BNEF ha scoperto che, i finanziamenti agevolati potrebbero anticipare questo punto di svolta per i nuovi impianti eolici di ben quattro anni.

Leggi il report di BNEF Clean Technology Fund and Concessional Finance: Lessons Learned and Strategies Moving Forward (pdf in inglese).

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