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Si concretizza la filiera europea delle batterie, ogni Paese ha un compito

Terza riunione per l'European Battery Alliance. Šefčovič: “Gli Stati membri stanno istituendo consorzi integrati transfrontalieri in tutti i segmenti della catena di valore”

filiera europea delle batterie

 

Creati i primi consorzi transfrontalieri per la filiera europea delle batterie

(Rinnovabili.it) – Costruire una forte filiera europea delle batterie per conquistare un mercato del valore di 250 miliardi di euro. Con questo obiettivo, sotto lo sprone della Commissione Europea, è nata nel 2017 l’European Battery Alliance (EBA250). Oggi oltre 250 membri tra aziende, università e istituzioni hanno aderito all’alleanza dando vita ai primi progetti strategici di settore. E nella terza conferenza politica dell’EBA250, tenutasi lo scorso 30 aprile, Bruxelles ha fatto il punto della situazione. Il vicepresidente dell’esecutivo UE e commissario per l’Unione dell’energia, Maroš Šefčovič, ha incontrato a Bruxelles i ministri dei Paesi che oggi stanno collaborando al progetto per raccogliere intenzioni e promesse. “Abbiamo già molto di cui essere orgogliosi”, ha dichiarato Šefčovič in conferenza stampa “dal momento che nei nostri paesi sono stati istituiti i primi consorzi integrati transfrontalieri su larga scala in tutti i segmenti della catena di valore”. (leggi anche Germania e Francia stringono l’alleanza sulla produzione batterie)

 

Quasi ogni stato membro fa la sua parte. Svezia, Finlandia e Portogallo stanno lavorando sulle materie prime, mentre Belgio e Polonia cooperano sulla chimica. Svezia, Francia, Germania, Italia e Repubblica Ceca stanno dando priorità alla produzione di batterie mentre il riciclo vede impegnati il Belgio e, ancora una volta, la Germania. Secondo InnoEnergy, la società che coordina l’alleanza, sono stati annunciati i primi 100 miliardi di euro a copertura dei progetti su tutta la filiera delle batterie. “Posso dirvi – ha continuato il commissario parlando ai giornalisti – che i nostri concorrenti non europei si stanno preoccupando. Allo stesso tempo, non possiamo essere ingenui, visto che stiamo recuperando lentamente: dobbiamo agire ancora più velocemente”.

 

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Tra i punti più cari a Šefčovič quello inerente i nuovi requisiti e standard di sostenibilità che dovrebbero essere pronti (ossia già applicabili) una volta iniziata la produzione di massa europea nel 2022-23. “Dovrebbero coprire l’intera catena del valore, quindi non solo la riciclabilità e il riutilizzo, ma anche l’estrazione sostenibile ed etica delle materie prime e una produzione basata su un basso impatto ambientale. Questo è l’unico modo per sostenere la nostra competitività e promuovere i nostri standard a livello globale”. Il commissario ha anche annunciato l’istituzione, entro la fine dell’anno, di un fondo europeo per l’investimento in materie prime con la BERS e la BEI, che sostenga l’attività mineraria e la raffinazione.