Cresce il contributo delle rinnovabili nel mix elettrico nazionale ma si avvicina anche il temuto tetto agli incentivi
(Rinnovabili.it) – Solo qualche giorno fa il Gestore dei Servizi Energetici aggiornava il proprio contatore oneri per gli incentivi alle fer elettriche, ricordando a tutti gli operatori, nel caso ce ne fosse bisogno, l’avvicinamento del tetto dei 5,8 miliardi di euro. Ora arriva l’annuncio da parte del viceministro allo Sviluppo Economico, Claudio de Vincenti, che qualcosa potrebbe cambiare da qui alla fine degli incentivi alle rinnovabili. L’ipotesi avanzata dallo stesso de Vincenti dal palco della Fiera di Rimini è quella di un possibile decreto tampone con cui ridefinire il tetto incentivante sopracitato. Una mossa che permetterebbe, spiega il viceministro – di accompagnare il comparto alla tanto attesa grid parity e al consolidamento nazionale.
La preoccupazione del settore rimane tuttavia tangibile, e nel corso dell’anno si sono susseguiti diversi allarmi a cui a cui lo stesso GSE ha cercato di fornire rassicurazioni. Di fatto ad oggi mancano meno di 400 milioni al cap così come previsto dalla normativa. Eppure un intervento correttivo o per dirla con le parole del viceministro, “un intervento tampone” sembrerebbe quanto mai necessario, soprattutto se si analizzano gli ultimi dati forniti da Terna su produzione e consumo elettrico in Italia. L’operatore nazionale ha aggiornato da poco le sue analisi statistiche mensili, rivelando ancora una volta il crescente contributo delle fer elettriche all’interno del mix nazionale. Basti pensare che quest’anno (da gennaio ad ottobre) grazie alle fonti rinnovabili sono stati generati quasi 98 TWh ovvero 43,6% della produzione nazionale, grazie ai quali si è coperto il 37,9% della domanda elettrica.