(Rinnovabili.it) – Il Gestore dei servizi elettrici (GSE) ha aggiornato nuovamente il Contatore oneri, lo strumento operativo che visualizza il “costo indicativo cumulato annuo degli incentivi” riconosciuti agli impianti alimentati da fer elettriche diverse dal fotovoltaico. Per la precisione al 29 febbraio 2016, il costo indicativo annuo risultava essere pari a circa 5,634 miliardi di euro con una diminuzione di circa 15 milioni di euro rispetto al mese precedente. Se si osservano le ultime pubblicazioni, visionabili sul sito web del GSE, ci si accorge come il contatore sia ormai da tempo in costante calo.
Il motivo? La liberazione di fondi dai vecchi sistemi d’incentivazione e dai meccanismi in corso. “La riduzione osservata è da imputarsi principalmente alla progressiva scadenza del periodo di incentivazione di impianti a CV e CIP6, cui si aggiunge l’attività di controllo da parte del GSE che ha determinato una riduzione del costo indicativo annuo di circa 4 milioni di euro”, spiega il Gestore in una nota stampa.
Basti pensare alle convenzioni Cip 6 stipulate dal 1992 al 2001: con i loro 15-20 anni di durata, questi premi sono, in molti casi, conclusi o prossimi a farlo, andando a liberare di conseguenza risorse che risultavano impegnate nei precedenti calcoli. La stima del GSE riguarda infatti un onere annuo potenziale degli incentivi già impegnato anche se non ancora interamente sostenuto.
Degli oltre 5,7 miliardi di euro totali, 3,07 miliardi appartengono ai Certificati Verdi e più di 1,78 miliardi alla Tariffa Omnicomprensiva; seguono gli oltre 304 milioni di euro degli impianti non ancora entrati in esercizio, ammessi ai registri in posizione utile o risultati vincitori delle procedure di asta al ribasso, secondo quanto previsto dal DM 6/7/2012, i 179 milioni del CIP6 e i 281,6 milioni relativi agli impianti in esercizio (DM 6/7/2012). Alla data in questione il Conto Energia per il Solare Termodinamico segnava un costo indicativo annuo di 1,3 milioni di euro, assegnati a 3 impianti per una potenza totale di 776 MW.
Nonostante questo calo, già da tempo il Gestore ha rassicurato gli operatori: il contatore delle fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico non supererà, per tutto il 2016, il tetto dei 5,8 miliardi di euro, nemmeno nello scenario peggiore tra quelli ipotizzati, ovvero in assenza di revisioni normative o di eventi inattesi. In base allo scenario evolutivo elaborato dal GSE, in assenza di revisioni normative o di eventi inattesi, anche nelle ipotesi peggiori, con prezzo dell’energia più basso, con l’entrata effettiva in esercizio di tutti gli impianti ammessi ad aste e registri (anche se oggi ancora allo stato di progetto) e in caso di aumento della producibilità degli impianti stessi, il tetto dei 5,8 miliardi non sarà raggiunto nel corso di tutto il 2016.