Il vice presidente della multinazionale ha criticato aspramente il movimento che incita a disinvestire denaro dalle fonti fossili e trasferirlo alle rinnovabili
Infatti, sostiene Ken Cohen, non ci sono alternative oggi come oggi alle fonti tradizionali. Non riescono a capire, questi movimenti per il ritorno alla candela, che Exxon e tanti altri sentono in cuore il dovere di fare il massimo per tendere una mano verso quel miliardo e tre di persone che, come ha riportato la IEA, non hanno ancora oggi accesso all’energia.
«Eolico, solare, biomassa e idroelettrico contano per un misero 13% delle scorte di energia primaria mondiale – spiega il vice presidente – Le fonti rinnovabili hanno certo il loro contributo da dare, ma sembra che sarà piuttosto piccolo».
Eppure a contraddire le tesi di Cohen sembrerebbe essere proprio la IEA che in recente report sostiene che saranno proprio le fonti energetiche pulite a portare avanti l’elettrificazione nelle zone rurali. Soltanto in Africa, prevede l’Agenzia, i sistemi off-grid a base di rinnovabili potrebbero fornire, entro il 2040, energia al 70 per cento della popolazione che oggi vive senza accesso all’elettricità. Ma certo non si può non lasciarsi persuadere dalla solida retorica del vice presidente, quando si fa portavoce di tutte le genti che nel terzo mondo vivono in condizioni da pleistocene: «I numeri della povertà energetica sono sconcertanti e spezzano il cuore. Esiste un imperativo morale, sia per i politici che per le compagnie energetiche, ed è cercare strategie economiche per espandere l’uso delle moderne fonti di energia alle miliardi di persone che ne sono prive».