(Rinnovabili.it) – Dovranno restituire a Terna quanto indebitamente percepito nel 2016 a spese delle bollette italiane. Importi che porteranno alla riduzione dal cosiddetto Uplift, il corrispettivo unitario per l’approvvigionamento delle risorse nel Mercato per il Servizio di Dispacciamento (MSD), che Terna stabilisce ogni tre mesi.
Questo quanto prevedono le prime nove delibere, per altrettante società, firmate dall’Autorità per l’Energia (AEEGSI).
I nomi delle nove ancora non si conoscono ma gli atti mettono fine all’istruttoria, avviata la scorsa estate, per la vicenda delle condotte anomale tenute dagli operatori dell’offerta e della domanda nei mercati all’ingrosso dell’elettricità. Nel terzo trimestre del 2016, infatti, il prezzo dell’energia elettrica ha subito degli incrementi dovuti all’aumento della componente di approvvigionamento per quanto concerne i costi di dispacciamento. Attraverso l’attività di monitoraggio dei mercati, l’Authority ha da subito messo in guardia nei confronti di una serie di criticità in alcune aree del Paese, riconducibili alle “strategie anomale” adottate da diversi operatori sul mercato all’ingrosso dell’energia elettrica (sia in sede di programmazione di immissioni e prelievi, sia in sede di offerta di servizi di dispacciamento).
Oggi per le prime 9 società – su più di cento monitorate – si sono conclusi i procedimenti prescrittivi con il riconoscimento di “comportamenti non diligenti nelle strategie di programmazione sui mercati” per ottenere benefici economici che non avrebbero potuto avere altrimenti. Nel dettaglio, le evidenze emerse nell’ambito dell’istruttoria mostrano che nei primi sette mesi del 2016 gli operatori coinvolti sono incorsi “in sbilanciamenti significativi con valori percentuali, in alcuni mesi consecutivi e in alcune zone, spesso ampiamente superiori all’energia prelevata, condotta reiterata per gran parte del periodo in esame. Errori che per dimensioni e frequenza di accadimento sono del tutto contrastanti con la diligenza e la perizia richieste a un operatore professionale ed esperto quale deve essere l’utente del dispacciamento”. L’AEEGSI ha quindi ordinato di restituire gli importi quantificati come quota indebitamente trattenuta, che verranno riattribuiti a beneficio degli utenti finali.