(Rinnovabili.it) – Nessun provvedimento sarà preso nei confronti degli operatori del mercato dei servizi di dispacciamento (MSD) per gli extra costi in bolletta. È quanto fa sapere l’Autorità per l’Energia in una nuova delibera con cui “assolve” Enel Produzione e Sorgenia dall’aver cambiato la strategia di offerta dell’energia sull’MSD, applicando prezzi particolarmente alti. Prezzi che hanno determinato un aumento di prezzi consistente rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente – stimato in 745 milioni di euro – e che hanno fatto schizzare in alto le bollette elettriche a luglio di quest’anno.
Era stata la stessa Authority a denunciare possibili fenomeni distorsivi, riconosciuti successivamente anche dai giudici del TAR della Lombardia accettando il ricorso Condacons contro i rincari in bolletta.
Il meccanismo paventato dietro all’impennata dei prezzi consisterebbe un oliato gioco di equilibrio che coinvolge da una parte i trader del mercato elettrico e dall’altra gli impianti termoelettrici remunerati da Terna nell’MSD per evitare sbilanciamenti di rete.
Prevedendo compravendite a favore degli impianti a fonti rinnovabili sul mercato del giorno prima (MGP), i termoelettrici possono “tenersi fuori”, o fare offerte sul MGP e ricomprare tutto sul mercato infragiornaliero. Il risultato è un programma di produzione a zero che sbilancia il mercato, obbligando Terna a rivolgersi agli impianti abilitati al servizio di dispacciamento affinché producano di più. Pagandoli a prezzi maggiori di quelli che avrebbero ottenuto nel mercato del giorno prima.
Una questione complessa su cui il TAR si pronuncerà il prossimo 27 febbraio. Ma intanto l’AEEGSI mette fine all’indagine interna, stabilendo che l’anomala incidenza degli sbilanciamenti effettivi verificatasi dal 27 marzo al 15 giugno 2016, “non sia loro imputabile”.
Il motivo? L’Analisi a posteriori dell’Authority avrebbe rivelato precisi elementi spiegano l’entità degli errori di programmazione, ossia: un incremento rilevante e straordinario (in un mese specifico del periodo di osservazione) del numero di punti di prelievo sottesi al contratto di dispacciamento, con conseguente mancanza di dati aggiornati su cui basare la programmazione in tale mese; la prevalenza di forniture di energia elettrica per i servizi ausiliari di impianti di generazione il cui profilo di prelievo risulta di difficile previsione con gli anticipi richiesti dalla presentazione delle offerte sui mercati dell’energia.
Pertanto l’AEEGSI ha deciso di archiviare il procedimento per l’adozione di provvedimenti prescrittivi avviato nei confronti degli utenti del dispacciamento. L’ultima parola, ora, spetta al TAR.