L’ulteriore calo dei costi della tecnologia porterà la distribuzione di fotovoltaico ed eolico a dominare; solo l'energia eolica offshore sarà sovvenzionata nel 2020
(Rinnovabili.it) – Nel prossimo decennio e mezzo le energie rinnovabili europee aumenteranno considerevolmente la loro quota di capacità di generazione elettrica, passando dal 40% del 2012, al 60% del 2030, mentre la percentuale delle fonti fossili come il carbone e gas scenderà dal 48% al 27%. A rivelarlo è il nuovo rapporto della società di ricerca Bloomberg New Energy Finance, il BNEF 2030 Market Outlook. La relazione, basata su modelli di domanda e offerta dell’energia elettrica sul mercato, l’evoluzione dei costi della tecnologia e lo sviluppo delle politiche nei singoli paesi e regioni, prevede che, entro il 2030, l’Europa aggiunga 557 GW di nuova capacità rinnovabile alla rete elettrica. Nello stesso periodo, la capacità del carbone si ridurrà da 195 GW a 125 GW, a causa delle nuove normative sulle emissioni e lo spostamento del costo di produzione a favore delle energie rinnovabili, mentre il gas aumenterà ma solo modestamente, da 257 GW a 280 GW.
Spiega Seb Henbest, di Bloomberg New Energy Finance: “La nostra ricerca mostra che gli ulteriori miglioramenti nell’economia dell’energia solare ed eolica significheranno la possibilità di crescere senza incentivi. Ci aspettiamo che l’Europa investa quasi mille miliardi nell’aumento della sua capacità green entro il 2030, con veri e propri record di investimento per il fotovoltaico e l’eolico a terra” (rispettivamente 339 e 250 miliardi di dollari). Il modello messo a punto da BNEF 2030 Market Outlook suggerisce che la domanda di energia in Europa aumenterà solo del 9% tra il 2014 e il 2030, grazie ai miglioramenti dell’efficienza energetica. Questo, e il vantaggio di costo crescente delle rinnovabili più mature, consentirà al continente di ridurre le proprie emissioni del settore energetico da 1,3 miliardi di tonnellate di CO2 nel 2013 a 564 milioni nel 2030.
L’unica grande tecnologia rinnovabile a rimanere sovvenzionata nel 2020 sarà l’eolico offshore, per il quale il rapporto prevede si aggiungano 64 GW di nuova capacità tra oggi e il 2030, coinvolgendo un investimento di 296 miliardi.
Guardando alla classifica degli investitori in nuova potenza elettrica, l’Italia risulta essere terza, grazie a quelli che saranno 84 GW di nuova capacità (quasi totalmente da eolico e fotovoltaico). A dominare la graduatoria sarà il Regno Unito con 197 miliardi di dollari (soprattutto a carico dell’eolico off-shore) per una nuova potenza di 99 GW, seguito dalla Germania con 171 miliardi di dollari per 90 GW di nuova potenza.