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L’Europa abbandona il carbone per il gas?

L’Europa abbandona il carbone per il gas

 

(Rinnovabili.it) – Le emissioni legate alla produzione di energia elettrica in Europa sono diminuite del 4,5 per cento lo scorso anno come risultato dei profondi cambiamenti dei mercati energetici nazionali. L’output delle fonti rinnovabili è cresciuto ma non abbastanza per sostenere da solo il calo dei gas serra registrato. Per le green energy, complice il sensibile calo degli investimenti, si parla infatti solo di più 0,4 punti percentuali. Troppo pochi per giustificare il decremento.

 

Il ruolo principale, spiega una nuova analisi condotta da Sandbag e Agora Energiewende, va al passaggio dal carbone al gas. Se la produzione di energia dal primo è calata del 12% nel 2016, per il secondo si parla di un aumento pari al 20%. La metà di questo scambio tra le due fonti ha avuto luogo nel Regno Unito, a causa del maggior numero di centrali termoelettriche chiuse in maniera permanente e di un prezzo del carbonio più elevato. Il governo UK si è dato come obiettivo di eliminare gradualmente la produzione energetica da carbone – la deadline è fissata per il 2025 – e i primi effetti iniziano già a farsi sentire.

 

Nel 2016 sono diminuite le emissioni legate alla produzione elettrica, merito dello switch tra fonti fossili e della crescita delle rinnovabiliE se escludiamo le ultime settimane del 2016, in cui l’emergenza nucleare francese ha riportato in attività impianti come quello di Genova, ormai prossimi alla dismissione, significativi switch si sono registrati anche in Germania, Italia, Paesi Bassi e Grecia. In parte, spiegano gli analisti, ciò è dovuto al temporaneo calo dei prezzi del gas dei primi mesi del 2016, trend frutto dell’attuale debolezza della crescita economica a livello mondiale e dell’abbondanza della fonte.

 

Per Dave Jones, analista di Sandbag, si tratta di una buona notizia. “Aiuta il clima, e soprattutto porta ad un’aria più pulita in Europa”, ha spiegato Jones, sottolineando che il passaggio da carbone a gas è possibile “senza la costruzione di nuovi gasdotti e centrali”.

Rimangono dati interessanti anche per le rinnovabili. Si legge nel report che nel 2016 la produzione di eolico ha raggiunto quella da lignite (306 TWh contro 308 TWh). Sommando insieme l’energia del vento a quella di fotovoltaico, idroelettrico, biomasse, abbiamo una produzione di 953 TWh che copre il 29,6 per cento del mix energetico europeo.

 

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