Per la crescita degli investimenti un gruppo di aziende Uk suggerisce l'adozione di etichette energetiche in grado di chiarire gli ingredienti dell'energia
Il documento, redatto dalla Utilyx e sostenuto da Aldersgate Group, BT, EY, HSBC, Reed Elsevier, Sky e il Retail Energy Forum sostiene che le aziende dovrebbero invitare i loro fornitori di energia a mettere in chiaro informazioni standardizzate sull’impronta in termini di emissioni dell’elettricità che essi forniscono.
“I clienti hanno il diritto di conoscere gli ingredienti del prodotto che acquistano, ma questo non è il caso del mercato energetico”, ha detto Andrew Raingold, direttore esecutivo del Gruppo Aldersgate, in un comunicato.
Maggior parte degli acquirenti sono in grado di determinare se l’elettricità che stanno acquistando proveniente da fonti rinnovabili, nucleare, gas o carbone. “Governo e industria devono lavorare insieme per far luce sulle emissioni di carbonio associate agli acquisti di energia adottando un’etichetta di energia elettrica.”
Prendendo energia direttamente dalla rete spesso non si sa quale sia la percentuale green di ciò che acquistiamo per questa ragione è stata suggerita l’adozione di una etichetta che chiarisca provenienza e impatto ambientale dell’energia acquistata dando la possibilità al consumatore di scegliere cosa acquistare con maggiore consapevolezza “guidando tanto i necessari investimenti nelle fonti rinnovabili quanto la riduzione della domanda di gas di scisto o carbone”.
Le etichette, hanno confermato dal settore, permettono ai consumatori di confrontare le prestazioni energetiche dei vari beni e servizi e in altri casi sono state lo strumento che ha guidato la domanda di prodotti con maggiori livelli di efficienza.
“Forse il caso studio più interessante è l’industria automobilistica europea, dove la trasparenza sul rendimento energetico ha creato una condizione tale da riuscire a promuovere una forte concorrenza e l’innovazione. Ciò che è iniziato come una normativa obbligatoria, l’etichettatura energetica, ha trasformato il settore stimolando la normativa, gli incentivi fiscali e la consapevolezza dei consumatori.”