(Rinnovabili.it) – Il governo britannico ha annunciato ieri la volontà di tagliare gli incentivi riservati al mini eolico e al mini idroelettrico a partire da aprile prossimo nonostante pian piano il paese stia prendendo confidenza con le nuove tecnologie. Di contro nuove incentivazioni dovrebbero essere riservate alla microcogenerazione di calore ed elettricità (CHP) dopo che il Department of Energy and Climate Change (DECC) ha proposto di aumentare il supporto da 11pound per kWh a 12.5p/kWh.
Nel corso di una consultazione le proposte hanno fatto la loro apparizione accanto alle iniziative che propongono di ridurre il sussidio al solare del 35% entro luglio prossimo.
La consultazione, aperta fino al 26 aprile, prevede una serie di riforme per la gestione degli incentivi che rientrano nei regimi di incentivi tariffari pagati per la generazione di energia eolica, idroelettrica, per la digestione anaerobica e per gli impianti di micro-cogenerazione. Nel particolare il taglio agli incentivi per lo sviluppo di energia da fonte eolica per gli impianti di piccoli dimensioni (fino a 1,5 kW i potenza) di oltre il 41%, passando dal pagamento attuale di 35.9p/kWh a 21p/kWh.
Le nuove proposte potrebbero fissare i pagamenti a 21p/kWh, impostando la stessa tariffa per tutte le centrali eoliche con una capacità superiore ai 100 kW. I tagli potrebbero essere imposti anche ai parchi eolici di maggiori dimensioni con una capacità compresa tra i 100 e i 5 MW di potenza istallata.
In contrasto con le proposte per la diminuzione degli incentivi proposti per l’energia eolica e idroelettrica, la consultazione propone anche di mantenere gli attuali livelli di sostegno per gli impianti di digestione anaerobica, e sostiene che il supporto per la micro-CHP potrebbe essere aumentato per promuovere l’adozione più rapida della tecnologia.
“Considerati i bassi volumi di produzione [per la microcogenerazione], i costi di produzione sono ancora elevati e sembra improbabile che scendano nel breve termine”, è stato dichiarato in apertura della consultazione. “Alla luce di questi piccoli numeri, si propone di innalzare il livello di supporto a 12.5p. Tale aumento consentirà un tasso di rendimento per le micro-CHP paragonabile ad altre tecnologie domestiche a basse emissioni di carbonio. Proponiamo, tuttavia, a causa delle incertezze sui costi futuri, che il cap esistente di 30.000 impianti debba essere conservato in modo da garantire la sicurezza di bilancio. “