(Rinnovabili.it) – Ogni cittadino europeo paga oltre 700 euro per le importazioni di energia, una somma che è destinata ad aumentare a mano a mano che i prezzi salgono e le risorse si fanno più scarse. Ma un elemento che potrebbe invertire questa tendenza e assicurare una crescita immediata ai vari Paesi dell’Unione Europea è l’eolico. Ad esserne convinta è la European Wind Energy Association (EWEA), che domani parteciperà all’incontro a cui sono stati convocati i vari leader europei per discutere su come raggiungere la crescita economica. Per l’EWEA, il settore eolico, che nel solo 2010 ha consentito risparmi pari a 5,7 miliardi di euro, potrebbe nell’immediato creare nuovi posti di lavoro e apportare notevoli benefici economici. Il comparto, infatti, nel 2010 ha registrato una crescita doppia rispetto a quella del PIL europeo e tra il 2007 e il 2010, periodo in cui la disoccupazione è cresciuta a livello globale, è riuscito a creare 50 nuovi posti di lavoro ogni giorno.
Risultati importanti che non negano, però, l’enorme sforzo che dovrebbe essere fatto a livello economico e strutturale dai vari Paesi. Per il CEO dell’EWEA, Christian Kjaer, potrebbero fare da leva i fondi comunitari e i fondi strutturali che, se ben impiegati, avrebbero un immediato impatto positivo nella messa a punto di nuove tecnologie, con conseguenti benefici in termini di creazione dei posti di lavoro e di riduzione della dipendenza europea dalle importazioni estere. “L’eolico e i suoi benefici – ha dichiarato Kjaer – devono essere una priorità nella definizione del bilancio europeo 2014-2020, attualmente in discussione”.