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Il Regno Unito attiva le mega turbine eoliche offshore alte 195 m

Completata la seconda fase del progetto eolico Burbo Bank: è il primo parco a dotarsi delle gigantesche turbine V164-8.0 della Vestas

mega turbine eoliche offshore

 

(Rinnovabili.it) – Sono alte ben 195 metri, molto di più del grattacielo Pirelli di Milano per fare un paragone, e ogni pala supera in lunghezza nove autobus a due piani messi in fila. Sono le mega turbine eoliche offshore istallate a largo della costa di Liverpool dalla Dong Energy UK. Ognuna ha una potenza di otto MW, la più alta oggi sul mercato. E ognuna di loro sta già producendo energia: una singola rotazione genera abbastanza elettricità da alimentare un’abitazione per 29 ore.

 

La società ha annunciato oggi l’accensione dell’impianto – trentadue aerogeneratori (le celebri V164-8.0 della Vestas) nelle acque di Liverpool Bay – notizia accolta dal comparto come una vera e propria pietra miliare, non solo per la Gran Bretagna.

 

Un futuro di mega turbine eoliche offshore da 15 MW

La centrale, 256 MW di potenza totale, non è solo la più grande al mondo ma anche una delle più economiche (in termini di energia prodotta). Costituisce la seconda fase del progetto eolico Burbo Bank e il primo gradino verso la realizzazione di turbine eoliche offshore ancora più potenti. Come spiegato da Benj Sykes, a capo del mercato britannico per Dong Energy, l’evoluzione del comparto permetterà entro il 2024 di tagliare il nastro a istallazioni grandi addirittura il doppio.

 

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Se si guarda indietro a quattro o cinque anni fa, questa scala della tecnologia era stata considerata molto ambiziosa. Ora, è possibile vederla nella realtà e già in commercio. È molto difficile prevedere cosa raggiungeremo in futuro”, ha commentato Sykes.

Il target a cui si punta? Turbine eoliche offshore con una potenza tra i 13 e i 15 MW. E, unità più potenti significano ovviamente poter costruire meno e quindi tagliare i relativi costi.

La prima fase del progetto eolico Burbo Bank è stata completata nel 2007 con turbine da 3.7 MW di capacità. Il rapido miglioramento tecnologico, incarnato anche e soprattutto dall’aumento delle dimensioni degli aeri generatori, ha permesso agli sviluppatori di abbattere i costi quasi un decennio prima degli obiettivi britannici.