(Rinnovabili.it) – Produttori europei e cinesi di turbine eoliche sono pronti a spostare investimenti per un valore di 60 miliardi di euro verso i mercati del Nord America. Danneggiati dall’eccesso di capacità e dalla caduta dei prezzi in Europa e dalla saturazione del mercato in Cina, i produttori sono ora sotto pressione e alla ricerca di nuovi territori dove ottenere margini di profitto.
Fino ad oggi i due mercati hanno agito parallelamente, la Repubblica Popolare sul proprio territorio interno mentre le aziende europee hanno continuato a rafforzare la propria posizione nei mercati interni.
Ma il calo del 26% delle istallazioni eoliche avvenuto lo scorso anno in Cina, innescato dalla sovraccapacità del paese, dalla mancanza di finanziamenti e dai problemi di connessione alla rete ha portato le imprese cinesi a migliorare la qualità dei propri prodotti per riuscire a competere con i rivali europei sui mercati esteri.
“Mi aspetto di vedere i grandi players cinesi guadagnare quote sui mercati internazionali nel corso del tempo”, ha dichiarato Steen Broust Nielsen, partner della danese MAKE Consulting.
Ad oggi il mercato globale delle turbine eoliche è in gran parte controllato dai produttori occidentali: dalla statunitense General Electric, alla danese Vestas, dalla spagnola Gamesa alle tedesche Siemens e Enercon che nel 2012 hanno detenuto il 55 per cento del mercato mentre le società cinesi hanno interessato il comparto per il 16%.
Beneficiando di incentivi e agevolazioni le turbine cinesi sono al momento acquistabili ad un terzo del prezzo di mercato delle rivali occidentali, anche se è differente la durata di vita dei rotori e scarsa la qualità della manutenzione.
La partita tra il mercato cinese e quello europeo potrebbe quindi giocarsi sul campo Nord Americano, ribaltando le sorti dell’eolico mondiale!