La turbina eolica senza pale che parla spagnolo
(Rinnovabili.it) – Una turbina eolica senza pale in grado di produrre energia pulita dal vento senza disturbare l’avifauna locale. Questa l’idea alla base dell’innovativa macchina disegnata dalla startup spagnola Vortex Bladless. Nonostante il proof-of-concept non sia ancora apparso in una rivista peer-reviewed, in questi mesi la società si è guadagnata parecchio spazio mediatico grazie all’attenzione riservatale da Equinor. La compagnia petrolifera norvegese ha infatti inserito Vortex Bladless nella lista delle 10 startup più promettenti nel settore energetico, offrendole supporto allo sviluppo attraverso il suo programma di accelerazione tecnologica. Non solo. Il progetto si è aggiudicato anche i finanziamenti europei del programma di ricerca e innovazione Horizon 2020, come si legge nel green paper tecnico pubblicato dall’azienda.
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Come funziona la turbina eolica senza pale?
Il sistema è davvero così promettente? Per rispondere è necessario fare una premessa: la turbina eolica senza pale non è affatto una turbina. L’impianto è piuttosto un rigido cilindro alto tre metri, progettato per oscillare rimanendo ancorato allo stelo. Il concept si basata sulla risonanza aeroelastica e sfrutta il fenomeno di formazione e distacco di vortici (Vortex Shedding).
In altre parole, il cilindro “entra in risonanza” con un preciso intervallo di velocità del vento che soffia su di esso. E di conseguenza genera attorno a sé piccoli vortici che ne provocano la vibrazione. L’energia meccanica di queste vibrazioni è trasformata in elettricità per mezzo di un alternatore. Un sistema di confinamento con magneti permanenti permette alla struttura di variare la sua rigidità apparente in maniera da sintonizzarsi su una più ampia gamma di velocità del vento incidente.
I vantaggi? L’assenza di pale fornisce una maggiore sicurezza per gli animali rispetto gli impianti tradizionali, nonostante il suo inventore David Yáñez ci tenga a precisare di non essere contro le attuali fattorie eoliche. “La nostra tecnologia ha caratteristiche diverse che possono aiutare a colmare le lacune in cui i parchi eolici tradizionali potrebbero non essere appropriati”, spiega Yáñez al quotidiano britannico Guardian. Ciò includerebbe le aree urbane e residenziali dove l’impatto ambientale e visivo deve essere necessariamente ridotto.
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Inoltre, l’impianto può essere realizzato con resina rinforzata con fibra di carbonio e / o fibra di vetro, materiali ampiamente utilizzati nella costruzione delle pale eoliche convenzionali.
Per capirne la bontà pratica, ovviamente, è necessario vederlo all’opera. “Oggi la turbina è piccola e genererebbe ridotte quantità di elettricità. Ma stiamo cercando un partner industriale per estendere i nostri piani a una turbina da 140 metri con una capacità di potenza di 1 MW”, afferma Yáñez.