Taglio del nastro per la turbina eolica galleggiante da record
(Rinnovabili.it) – La più grande turbina eolica galleggiante al mondo ha iniziato a produrre energia al largo delle coste del Portogallo. L’aerogeneratore, un MHI Vestas da 8,4 MW di potenza, fa parte del progetto WindFloat Atlantic nato per testare la tecnologia di sfruttamento del potenziale eolico in mare a profondità superiori a 40 metri.
L’iniziativa è portata avanti dal consorzio Windplus, che comprende l’utility portoghese EDP Renewables con una quota del 54,4%, il colosso dell’energia francese Engie con il 25%, la spagnola Repsol con il 19,4% e Principle Power, lo sviluppatore dell’innovativa piattaforma galleggiante su poggia la turbina. Ed è proprio la piattaforma l’elemento chiave del progetto: in grado di adattarsi agli aerogeneratori multi MW, la struttura è semi-sommergibile e ancorata al fondale marino attraverso dei cavi. La sua stabilità è dovuta all’uso di “piastre di intrappolamento dell’acqua” sul fondo dei tre pilastri, associate a un sistema di zavorra statica e dinamica.
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L’assenza delle tradizionali fondamenta permette di implementare progetti in acque più profonde rispetto agli attuali parchi eolici offshore, riducendo l’impatto visivo e aumentando la capacità potenziale. Per alcuni mercati privi di zone poco profonde disponibili, come la California o il Giappone, le basi flottanti potrebbero fare la differenza per l’avvio di un comparto offshore praticabile e scalabile.
L’avvio della gigantesca turbina eolica galleggiante rappresenta in realtà l’inizio della fase pre-commerciale del progetto; alle spalle ci sono 5 anni di test pilota che hanno verificato e migliorato le prestazioni della tecnologia.
A regime l’impianto, localizzato a 20 chilometri dalla costa du Viana do Castelo, dove la profondità dell’acqua raggiunge i 100 metri, sarà costituito da tre aerogeneratori – tutte unità MHI Vestas – per una capacità totale di oltre 25 MW. E dovrebbe produrre energia sufficiente a soddisfare i fabbisogni elettrici di 60mila case. Questa tecnologia, ci tengono a sottolineare i partner, possiede dei grandi vantaggi che la rendono più accessibile e conveniente, a partire dal suo assemblaggio con gru onshore standard a livello del porto e l’uso di metodi comuni di trasporto marittimo, come i rimorchiatori, invece di costose navi per installazioni offshore.
Nel 2016, un impianto simile era stato approvato in Francia, con quattro piattaforme che utilizzavano però turbine eoliche da 6 MW, montate sulla struttura WindFloat. E anche in questo caso il progetto, battezzato con il nome “Les éoliennes flottantes du golfe du lion” (EFGL), portava la firma di Engie e EDP Renewables.
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