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Terna: a febbraio in crescita produzione di eolico e idroelettrico

L’operatore di rete pubblica il nuovo nella pubblicazione “Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico”.  Fabbisogno in aumento del 2,9% rispetto al mese di gennaio

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(Rinnovabili.it) – Crescono i consumi elettrici mentre tornano a dare una mano alla domanda anche eolico e idroelettrico. Questo il quadro di febbraio 2018, fornito dal nuovo Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico di Terna. L’operatore di rete aggiorna i dati su produzione e consumi italiani  mostrando come le temperature più rigide dello scorso mese abbiano inevitabilmente influenzato la domanda. Nel dettaglio nel mese di febbraio 2018 l’energia elettrica richiesta in Italia è stata di 26,3 miliardi di kWh, pari a un incremento del 4,2 per cento rispetto ai volumi di febbraio 2017. Come è stata soddisfatta questa richiesta? Per l’83,3 per cento grazie alla produzione nazionale al netto dei pompaggi (-0,8 per cento della produzione netta rispetto a febbraio 2017) e per la quota restante da importazioni (saldo estero 38,2 per cento, rispetto a febbraio 2017). A sua volta la produzione elettrica nazionale è stata  fornita per un terzo circa dalle energie rinnovabili e la rimanente parte dalla fonte termica.

 

In questo contesto si è registrato un aumento della produzione eolica del più 11,2 per cento e uno anche maggiore nella produzione idrica. L’idroelettrico ha fornito il 15,9 per cento di energia in più grazie alle piogge che hanno risollevato il mese di febbraio, andando però a diminuire il dato di produzione fotovoltaica (-11,8 per cento) rispetto all’anno precedente. In flessione anche la geotermia con un meno 1,8 per cento e la fonte termica con meno 3,3 per cento.

 

“A livello territoriale – spiega Terna in una nota stampa – la variazione tendenziale di febbraio 2018 è stata ovunque positiva: più 3,9 per cento sia al Nord che al Centro e più 5 per cento al Sud […] La potenza massima richiesta a febbraio 2018 è stata di 54.697 MW, registrata il giorno mercoledì 28 alle ore 11 e risulta superiore del 6,5 per cento al valore registrato alla punta di febbraio 2017. Il dato è correlato prevalentemente all’ondata di freddo intenso registrata negli ultimi giorni del mese”.