(Rinnovabili.it) – Lo scorso novembre la domanda di energia elettrica italiana è stata pari a 25,9 miliardi di kWh, di cui il 92,7% soddisfatti attraverso la produzione nazionale e per la quota restante (7,3%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. Un dato che mostra in parte tutti gli effetti del blocco dei reattori nucleari d’oltralpe, e la domanda in aumento proveniente da Francia e Svizzera.
A mettere nero su bianco i dati dell’energia italiana è Terna, con l’aggiornamento mensile dei dati d’esercizio della rete. Il report presenta un’analisi dettagliata, seppur ancora provvisoria, della domanda elettrica del 2016: nei primi undici mesi del 2016 è stata in flessione del 2,3% rispetto al corrispondente periodo del 2015. A parità di calendario il risultato è -2,4%. In questo trend una vigorosa mano l’ha data il netto incremento della produzione da fonte eolica (+14%), seguito da una crescita – ma in termini più ridotti – della produzione termica (+2%) e della geotermia (+1%). E mentre il fotovoltaico è rimasto in linea rispetto al precedente anno, a subire una flessione negativa è stata invece la produzione da idroelettrico (impianti a bacino, serbatoio e acqua fluente), che ha segnato un -11% nel trend annuale.
Ma concentrando la lente d’ingrandimento esclusivamente sul mese di novembre, si scopre che il contributo dell’eolico è ancora più evidente: in dettaglio, la produzione nazionale netta (24,3 miliardi di kWh) è cresciuta del 14,4% rispetto a novembre 2015. Su questo incremento ha pesato soprattutto l’energia del vento (+37,4%), attestandosi a 1.514 GWh. Il resto lo hanno fatto il settore termico (+16,5%) e idrico (+7,8%), mentre sono calate le fonti di produzione fotovoltaica (-10,5%) e geotermica (-4,3%). Nel complesso, a novembre 2016 la produzione nazionale netta (25.909 GWh) risultava composta al 32% da fonti rinnovabili. Di cui: 1.013 GWh da fonte fotovoltaica, 466 GWh da fonte geotermica e 3.215 GWh da fonte idroelettrica.