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Quanto sono competitive le tecnologie energetiche pulite dell’Europa?

L'Unione europea possiede una leadership indiscussa in materia di innovazione, ma il divario tra ricerca e mercato è ancora troppo grande

tecnologie energetiche pulite
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Tornano a crescere i brevetti UE per le tecnologie energetiche pulite

(Rinnovabili.it) – “Gli obiettivi del Green Deal non possono essere raggiunti senza aumentare significativamente ricerca e innovazione, pubbliche e private, nelle tecnologie energetiche pulite. E attraverso maggiori sforzi per passare dal laboratorio al mercato”. A riferirlo è la Commissione europea nel suo ultimo rapporto dedicato alla competitività dell’industria verde comunitaria. Il documento – presentato in concomitanza con lo Stato dell’Unione dell’energia 2021 – esamina i progressi compiuti su eolico, fotovoltaico, pompe di calore, batterie, elettrolisi, smart grid e produzione di carburanti sostenibili.

Quello che emerge è un quadro in divenire. I brevetti sono tornati a crescere e gli Stati membri sono impegnati a recuperare il ritardo accumulato in alcuni settori chiave, come l’energy storage. “Il rapporto mostra che l’UE rimane in prima linea nella ricerca sull’energia pulita. A livello globale, ha una quota maggiore di invenzioni ‘verdi’ nelle tecnologie di mitigazione dei cambiamenti climatici, rispetto ad altre grandi economie“. Ovviamente alcuni segmenti sono più forti di altri. “Con una bilancia commerciale positiva e una quota di mercato sostanziale, l’Unione mantiene una posizione forte nell’industria eolica, ma potrebbe trovarsi al crocevia in molti altri settori”. 

La leadership eolica, soprattutto nel campo dell’offshore, risulta quantomai solida ma potrebbe essere replicata altrove. “Nel settore del fotovoltaico, i produttori europei stanno mostrando un rinnovato interesse a investire nel vecchio continente sulla base delle ultime tecnologie”.

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Allo stesso modo, l’industria delle batterie UE sta recuperando terreno grazie a una combinazione di investimenti nella produzione, aumento della domanda di veicoli elettrici e attenzione al riciclaggio per affrontare il problema delle materie prime.

Le industrie europee delle pompe di calore, dei combustibili rinnovabili, delle reti intelligenti e dell’idrogeno rinnovabile sono in una buona posizione per beneficiare della crescente domanda futura basata sull’espansione politica dei mercati rilevanti”. La loro posizione competitiva dipenderà dalla loro velocità di penetrazione/sviluppo, dall’impegno finanziario, nonché da un quadro giuridico favorevole e dagli sviluppi di altri settori (ad esempio, trasporto aereo e marittimo).

Sono inoltre necessari ulteriori sforzi per colmare il divario tra innovazione e mercato. Le start-up tecnologiche per il clima con sede nell’UE continuano a seguire le loro controparti nello scale-up, trasferendosi negli Stati Uniti o in Asia per poter raggiungere il mercato. “Nonostante il fatto che esistano molti ecosistemi nazionali e locali […] il mercato naturale dell’UE e la frammentazione normativa ostacolano la crescita e portano a una diversa maturità degli ecosistemi venture capital”.