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Spagna: nonostante la crisi, ambiziosi target 2030 per l’energia

Il governo spagnolo consegna a Bruxelles il proprio PNIEC. Tra gli obiettivi, un 42% di energie rinnovabili nell'uso finale di energia

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Per raggiungere i target 2030 il governo spagnolo prevede 241.400 milioni di euro di investimenti

(Rinnovabili.it) – Vede finalmente la luce la versione ufficiale del PNIEC spagnolo, il piano nazionale contenente i target 2030 per energia e clima. La data di consegna, imposta dalla Commissione Europea agli Stati membri, è passata da un pezzo, ma l’attesa potrebbe non essere stata vana. Nonostante il difficile momento che il Paese sta vivendo per gli effetti del coronavirus, il Piano riporta alcuni obiettivi parecchio ambiziosi. Primo fra tutti quello riguardante l’energia pulita.

Secondo quanto si legge sul Ministero per la Transizione ecologica, Madrid ha impostato un target del 42 per cento di fer nei consumi energetici finali entro la fine del decennio. Cifra sale al 74 per cento se si considera solo il segmento elettrico, il linea con una traiettoria che punta al 100 per cento entro il 2050.

Uno sforzo ben apprezzato dalle associazioni di settore. “La Spagna ha presentato all’UE un ambizioso piano nazionale 2030”, afferma Giles Dickson, CEO di WindEurope. “Ciò rappresenta un segnale forte e incoraggiante per la transizione energetica europea, soprattutto in un momento così difficile. La Spagna è da tempo leader nelle energie rinnovabili: l’eolico fornisce il 20% della loro elettricità e l’esportazione di questa energia pulita crea più entrate di quelle legate all’export del vino”.

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Sugli altri principali target 2030, il governo ha ribadito quanto già notificato nel 2019.  Il Paese si impegnerà a raggiungere un taglio del 23 per cento delle emissioni di gas serra e a migliorare del 39,5 per cento l’efficienza energetica.

In realtà il Ministero spagnolo per la transizione ecologica si è riservato il diritto di modificare il PNIEC perché le consultazioni pubbliche sono state interrotte dal pandemia di COVID-19. Ma garantisce che una cosa non cambierà di certo: l’aver messo il cittadino la centro del cambiamento.

Al pari di altri programmi nazionali – compreso il PNIEC italiano –  il documento spagnolo propone strumenti per garantire ai consumatori il diritto di consumare, produrre, immagazzinare e vendere le proprie energie rinnovabili. Anche in questo caso dunque i riflettori sono puntati su prosumer, comunità energetiche locali e sul ruolo proattivo dei cittadini nella decarbonizzazione.

Il piano – si legge sul sito ministeriale – prevede una mobilitazione di 241.400 milioni di euro tra il 2021 e il 2030, utilizzati, fondamentalmente, per incrementare le energie rinnovabili, misure di efficienza, elettrificazione e reti. L’80% di questi investimenti sarà effettuato dal settore privato. Il restante 20% sarà costituito da investimenti delle diverse amministrazioni pubbliche, compreso il finanziamento europeo”.