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Il settore eolico offshore installerà 11 GW nel 2024

Le previsioni di Rystad Energy confidano in una crescita robusta del settore eolico offshore globale, sostenuta da maggiori investimenti e aste di assegnazione. Ma i colli di bottiglia nella catena di approvvigionamento continuano a costituire una preoccupazione per il futuro del mercato

Il settore eolico offshore installerà 11 GW nel 2024
Previsioni per il settore eolico offshore mondiale. Foto di Ian Simpson su Unsplash

Eolico in mare 2024: nuove aggiunte di capacità in crescita del 9% a livello mondiale

L’ultimo rapporto del GWEC, l’associazione mondiale dell’energia del vento, ha celebrato il 2023 come  l’ennesimo anno di crescita per il settore eolico offshore nel mondo. In 12 mesi il comparto ha messo in funzione oltre 10 GW di nuovi aerogeneratori in mare, portando il totale cumulato della capacità 2023 – installazioni a terra comprese – a quota 117 GW. Un buon risultato se si considerano le innegabili difficoltà del periodo, a livello economico e di supply chain. Ma ben sotto le aspettative, se raffrontato agli obiettivi climatici a breve e lungo termine. per essere davvero utile alla decarbonizzazione mondiale il segmento dovrebbe, infatti, triplicare il suo tasso di crescita e in brevissimo tempo.

Settore eolico offshore 2024, le previsioni a breve termine

La domanda che nasce spontanea è: sarà questo l’anno della rincorsa? Secondo gli analisti sembrerebbe di no. Uno dei report previsionali più “ottimisti” è quello pubblicato in questi giorni dalla società di ricerca e intelligence energetica Rystad Energy. Il documento prevede per il settore eolico offshore una crescita 2024 del 9% a livello mondiale, escludendo però dal computo la Cina. In altre parole senza tener conto delle aggiunte cinesi, quest’anno il resto del mondo dovrebbe installare 11 GW di nuova potenza offshore.

Il dato appare più alto delle previsioni fornite dal GWEC negli scorsi mesi, secondo cui l’eolico offshore 2024 punterebbe a soli più 7 GW. Numero che comprenderebbe anche le nuove aggiunte della Repubblica popolare, divenuta in questi anni leader mondiale nel comparto. Con ben 6,3 GW commissionati nel 2023, che rappresentano il 58% delle aggiunte globali, oggi la Cina può contare su un totale 38 GW di parchi eolici in mare. L’11% in più rispetto all’Europa. Va da sé che le aspettative sul suo contributo 2024 appaiono inevitabilmente alte.

Settore eolico offshore 2040, uno sguardo al futuro

Rystad Energy prevede che l’attuale trend di crescita continuerà a un ritmo costante anche nei prossimi anni. Stimando che le installazioni eoliche offshore nel mondo (esclusa la Cina) supereranno i 520 GW entro il 2040. In questo panorama il Vecchio Continente avrà ancora un ruolo cruciale anche grazie ai nuovi obiettivi per l’eolico galleggiante. Al punto che, per la stessa data, si prevede che l’Europa rappresenti oltre il 70% dei 90 GW di installazioni eoliche “floating” stimati in esercizio a livello mondiale. Con Regno Unito, Francia e Portogallo in prima linea nello sviluppo. 

Nel segmento delle turbine eoliche a fondamenta fisse (le cosiddette “bottom-fixed”) la società si aspetta che Regno Unito, Germania e Paesi Bassi emergano come i tre attori dominanti.

Previsioni per il settore eolico offshore
Previsioni della crescita della capacità eolica offshore a fondamenta fisse. Credits: Rystad Energy

“La vicinanza dei paesi al Mare del Nord e alle vaste aree marittime fornisce una solida base per il successo nell’eolico offshore, rafforzata dai loro obiettivi di installazione e net-zero. Si stima che questi tre paesi insieme rappresenteranno un totale di 150 GW di capacità installata entro il 2040, seguiti dagli Stati Uniti con meno di 40 GW”, scrive Rystad Energy. “Il futuro del mercato statunitense è subordinato al suo panorama politico, con preoccupazioni che se il presunto candidato repubblicano alla presidenza Donald Trump dovesse vincere, la sua amministrazione potrebbe ostacolare significativamente lo sviluppo dell’eolico offshore”.

Se si elimina la Cina dall’equazione è l’Europa, quindi, a dominare il comparto. Sia oggi che nel futuro a lungo termine. La società energetica prevede per il Continente 41 GW di capacità eolica offshore installata entro il 2025 e oltre 112 GW entro il 2030, grazie al traino delle nuove aste competitive. Per conoscere qualche dato in più sulle evoluzioni settoriali leggi anche Energia eolica offshore, 3 possibili scenari per il futuro.

Gli ostacoli alla crescita dell’eolico offshore

Tuttavia, come sottolinea l’analista Petra Manuel, diversi colli di bottiglia rappresentano ancora oggi una sfida per il settore eolico offshore mondiale. Non è un mistero che le pressioni inflazionistiche e le interruzioni nella catena di fornitura abbiano segnato profondamente il comparto lo scorso anno. Sfide su cui oggi pesano non poco i lunghi e complessi processi autorizzativi. Senza contare che i crescenti divari di ricchezza tra il Nord e il Sud del mondo sono stati esacerbati dall’aumento dell’inflazione e del costo del capitale. Al punto che in molte parti del mondo la crescita dell’eolico (sia in mare che a terra) è stata lenta o del tutto inesistente.

E come ha avuto modo di sottolineare il GWEC anche l’attuale era tecnologica porta con sé anche delle sfide. A partire dal rapido ciclo di innovazione nella tecnologia eolica che mina la redditività aziendale e mette a rischio la qualità del prodotto; gruppi di interesse che utilizzano attivamente la tecnologia e i social media per fomentare la disinformazione sui cambiamenti climatici e sulle energie rinnovabili, sulla robotica, l’intelligenza artificiale e l’automazione, introducendo ulteriori interruzioni nella pianificazione del lavoro e della forza lavoro; e un divario di digitalizzazione tra i paesi che influisce sulla loro capacità di allocare terreni, autorizzare progetti e gestire reti intelligenti e moderne”.

“Il settore eolico offshore globale – sottolinea Petra Manuel di Rysta Energy – sta vivendo una crescita robusta, alimentata da maggiori investimenti e attività di asta. Tuttavia, i colli di bottiglia della supply chain presentano sfide significative all’ulteriore espansione del settore. Mentre obiettivi ambiziosi aumentano la fiducia degli investitori, è fondamentale affrontare le questioni logistiche per garantire che l’eolico in mare  possa svolgere con successo un ruolo chiave nella transizione energetica. Ciò non solo aiuterà la tecnologia a maturare, ma promuoverà anche un ecosistema di supporto che ispira la fiducia degli investitori”.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.