I dati di Global Energy Monitor fotografano una corsa sostenuta di eolico e solare di taglia industriale, anche se i paesi G7 pesano pochissimo rispetto alla Cina (e appena il 10% della pipeline globale)
![Rinnovabili utility-scale 2024: pipeline cresce del 20%](https://www.rinnovabili.it/wp-content/uploads/2025/02/rinnovabili-utility-scale-2024.jpg)
L’anno scorso la pipeline globale di impianti FER di taglia industriale è aumentata del 20%, salendo da 3,6 a 4,4 terawatt (TW). E gli impianti di questa taglia entrati in funzione, per 240 GW, segnano +14%. È innegabile la corsa delle rinnovabili utility-scale nel 2024. Ma ci sono fattori di freno importanti. Che rischiano di far mancare l’obiettivo globale di triplicare la produzione da fonti rinnovabili entro il 2030. Su tutti, il divario tra progetti e attuazione al di fuori della Cina e dei paesi del G7.
Per apprezzare ancora meglio l’evoluzione dell’eolico e del solare di grossa taglia, cioè impianti rispettivamente di oltre 10 MW e oltre 1 MW di potenza, è utile confrontare i dati 2024 con quelli degli ultimi anni. In 24 mesi, la pipeline globale è raddoppiata. Con sole e vento che viaggiano sostanzialmente in parallelo e, oggi, hanno una coda di produzione di 2 e 2,5 TW.
G7 vs Cina, non c’è partita sulle rinnovabili utility-scale 2024
A questi dati innegabilmente positivi, raccolti da Global Energy Monitor (GEM), il think tank affianca una prospettiva meno rosea. Che mette in luce le disparità geografiche e le loro ripercussioni nel medio periodo. Quale? I paesi G7 non stanno facendo la loro parte.
Nonostante il G7 rappresenti il 45% del pil globale, sta realizzando solo il 10% dei progetti solari ed eolici previsti, per 59 GW complessivi di rinnovabili utility-scale nel 2024. Al contrario, la Cina guida la pipeline globale con oltre 416 GW in fase di realizzazione, più del 70% del totale.
Altrettanto preoccupante è l’andamento delle FER nel resto del mondo. Gli impianti FER di grossa taglia fuori da Cina e G7 sono appena il 7% del totale mondiale. E sono anche quelli che accumulano più ritardi. Nel 2024, i paesi del G7 si dimostrano più affidabili, con il 76% dei progetti realizzati nei tempi previsti, contro il 55% in Cina e il 52% nei paesi non G7.
Possibili eccezioni? Una buona rincorsa è quella presa di recente dall’India, sottolinea GEM. L’altro gigante asiatico ha visto una crescita del 50% nella capacità prospettica di energia solare ed eolica nel 2024. Entro marzo 2025, il paese prevede di connettere alla rete 35 GW di nuova capacità, dimostrando un impegno crescente nella transizione energetica.