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Nuovo studio: le rinnovabili non sono un rischio per la rete

In attesa del report del DoE, due associazioni americane dell’energia pulita mostrano come non siano state le politiche di Obama ad affossare il carbone ma le naturali forze di mercato

 

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(Rinnovabili.it) – Non vi è alcuna prova che il cambio del mix energetico a favore delle energie rinnovabili abbia messo a repentaglio l’affidabilità della rete elettrica statunitense. Lo sostiene l’Analysis Group Report redatto dall’American Wind Energy Association (AWEA) e dall’Advanced Energy Economy (AEE) e pubblicato stamane. Il documento risponde virtualmente all’indagine avvita a marzo dal Dipartimento dell’Energia statunitense. Non appena salito in carica, infatti, il Segretario del DoE Rick Perry aveva commissionato al suo team uno studio, i cui risultati saranno noti a breve, per comprendere se e in che modo le politiche federali a favore delle rinnovabili avessero danneggiato il settore del carbone e del nucleare.

 

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La preoccupazione dell’amministrazione Trump, così come rivelato da Bloomberg News, riguarda essenzialmente la possibile “erosione” delle risorse che forniscono il carico di base (base-load) sotto l’incessante avanzata di fotovoltaico ed eolico incentivati. “Siamo benedetti come nazione dal momento che possediamo un’abbondanza di risorse energetiche interne, come il carbone, il gas naturale, il nucleare e l’idroelettrico, i quali forniscono energia di base a prezzi accessibili e contribuiscono a una rete stabile, affidabile e resistente”, aveva scritto Perry in un appunto al capo di stato maggiore. Ma negli ultimi anni, gli esperti hanno “messo in evidenza la diminuzione dell’eterogeneità del mix di generazione elettrica a livello nazionale e che cosa potrebbe significare per il base-load e la capacità di recupero della rete”.

 

La risposta delle associazioni si è presa più o meno lo stesso tempo del report di Perry per analizzare l’attuale situazione energetica statunitense. Il verdetto? Dietro la maggior parte del declino delle centrali elettriche a carbone c’è lo zampino del gas naturale e non le sovvenzioni concesse alle rinnovabili, tesi sostenuta invece dalla Casa Bianca. “La trasformazione in corso nel sistema elettrico è determinata principalmente dalle forze di mercato”, spiega  Susan Tierney, una degli autori del rapporto.

 

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In questi ultimi anni i nuovi impianti a gas più efficienti e i prezzi più bassi della materia prima a partire dalla metà degli anni 2000, unitamente ad una domanda energetica piatta, hanno dato il vero colpo di grazie al carbone. Inoltre lo studio sottolinea come non via prova che eolico e fotovoltaico abbiano messo a rischio l’infrastruttura elettrica. Al contrario il mix di tecnologie produttive avrebbe reso il sistema più affidabile.

 

Guarda qui il rapporto sulle rinnovabili di AWEA e AEE