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Rinnovabili USA, l’eolico supererà l’idroelettrico entro il 2019

Le stime del Dipartimento energia degli Stati Uniti vedono le rinnovabili in crescita trainate da nuovi investimenti del settore eolico.

eolico stati uniti idrogeno 2019

Nuovi impianti off shore e una produzione di 107 GW porteranno al sorpasso dell’energia eolica rispetto all’idroelettrico

 

(Rinnovabili.it) – L’eolico sorpasserà l’idroelettrico come prima fonte di energia rinnovabile negli Stati Uniti entro il 2019: lo confermano i dati appena pubblicati dall’Energy Information Administration (EIA), il Dipartimento energia degli USA.

Entro la fine dell’anno, la produzione di energia proveniente da impianti eolici passerà dai 96 GW attuali a 107 GW, per salire ancora a 114 GW nel 2020. Ma è l’intero comparto rinnovabili a crescere: nei prossimi due anni, il fotovoltaico a stelle e strisce prevede un incremento di 5 GW nel 2019 e 6 GW nel 2020, con un ulteriore sviluppo di 9 GW ripartito nel biennio proveniente da impianti domestici o di piccole dimensioni.

fonti energia stati uniti 2019

Mentre i nuovi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili continuano a crescere, quelli idroelettrici restano stabili: sul suolo americano non ne è stato costruito nemmeno uno negli ultimi 20 anni. Una stasi determinata dai vincoli di protezione ambientale che difficilmente consentono la costruzione di nuovi impianti.

Al contrario, l’eolico sta per conoscere una nuova espansione, soprattutto off shore: tra il 2017 e il 2018, gli Stati del Massachussets, Virginia, Rhode Island, New York e New Jersey hanno approvato progetti di costruzione sulle coste atlantiche. Impianti che porteranno il mercato off shore a una quota di produzione di 5,3 GW entro il 2019 stando alle proiezioni degli esperti del MAKE Consulting.

 

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Un’ulteriore accelerazione arriverà dai contributi statali: entro l’anno è previsto il termine del finanziamento per una serie di progetti avviati nello scorso triennio così da liberare le risorse provenienti dalla Federal Production Tax Credit (un contributo di 25 dollari per megawattora prodotto).

I dati EIA riportano buone notizie anche sul fronte emissioni: a pochi giorni dai report che segnalavano una battuta d’arresto nella lotta alle emissioni di CO2 nel 2018 (+3,4% rispetto al 2017 e in crescita per la prima volta dopo 8 anni di declino). Nel 2019, le previsioni indicano emissioni in calo dell’1,2%. Un timido miglioramento che, tuttavia, non colma il ritardo accumulato dagli States rispetto agli accordi internazionali: per rientrare nei parametri dell’accordo di Parigi, infatti, il gigante americano dovrebbe abbattere le emissioni inquinanti del 3,3% annuo.