Il nuovo mercato dei certificati verdi cinese sosterrà la crescita delle rinnovabili senza sussidi
(Rinnovabili.it) – Le rinnovabili senza sussidi possono crescere anche in un mercato relativamente giovane come quello cinese. La Repubblica popolare, dopo i primi anni di generosi incentivi, ha chiuso i lacci del borsello, pronta a scommetter di poter mantenere lo sviluppo verde anche senza l’aiuto statale. A dimostrarlo, nei fatti, sono i 20,76 gigawatt di nuovo eolico e fotovoltaico appena approvati dalla Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma (NDRC). I progetti a cui fa riferimento tale cifra saranno, infatti, i primi impianti rinnovabili senza sussidi realizzati a livello nazionale. Del totale, 56 impianti saranno parchi eolici con una capacità combinata di 4,51 GW e 168 saranno centrali fotovoltaiche per un totale di 14,78 GW. In lista appaiono anche 1,47 GW di piccoli progetti di generazione distribuita.
In realtà, la scelta di mettere un lucchetto al feed-in-tariff nazionale è stata quasi obbligata. La corsa all’oro rinnovabile nel gigante asiatico è stata così rapida e intesa da rendere la Cina, nel giro di pochi anni, primo paese al mondo per gli investimenti nelle green energy. Nel contempo tuttavia ha portato a galla una lunga serie di problemi, dall’arretratezza delle infrastrutture elettriche all’incapacità di gestire in maniera flessibili grandi quantitativi di fer non programmabili (leggi anche La Cina cerca di mettere un freno allo spreco di rinnovabili). Ma soprattutto ha costretto il governo ad un continuo esborso di incentivi e a inevitabili ritardi sui pagamenti.
La NDCR sta cercando di mettere un freno a tutto ciò senza fermare le rinnovabili. Contestualmente al blocco dei sussidi (a rimpiazzare l’appeal degli incentivi sarà il nuovo mercato dei certificati verdi), lo scorso 15 maggio la Commissione ha emesso il suo documento finale sul nuovo renewable portfolio standard (RPS), normativa definirà i nuovi aumenti nella produzione energetica verde a partire dal 2020 (leggi anche Energie rinnovabili: la Cina verso le prime quote minime obbligatorie)
La Commissione la NDCR ha anche invitato gli operatori di rete a firmare contratti di acquisto a lungo termine (i cosiddetti PPA) con i proprietari di progetti rinnovabili non sovvenzionati.