La commissione Industria invoca il "Market first" ed elimina ogni accenno alla priorità di dispacciamento per i piccoli impianti fer dalla riforma del mercato elettrico europeo
Priorità di dispacciamento rinnovabili addio?
(Rinnovabili.it) – Un nuovo colpo di scure si abbatte sul settore europeo delle rinnovabili. A vibrarlo è stavolta l’Europarlamento attraverso il progetto di relazione di Krišjānis Kariņš, deputato della commissione per l’industria, la ricerca e l’energia (ITRE). Il Draft report di Kariņš riguarda la Riforma del mercato elettrico, uno dei nuovi regolamenti del Pacchetto invernale Energia, e inasprisce uno degli elementi già oggi più criticati della proposta elaborata dalla Commissione Europea: l’abolizione della priorità di dispacciamento delle rinnovabili (fer).
Riforma mercato elettrico: la bozza di Bruxelles
Il regolamento così come presentato lo scorso dicembre da Bruxelles, stabilisce i che gestori dei sistemi di trasmissione diano priorità agli impianti che utilizzano fer o cogenerazione ad alta efficienza solo ed esclusivamente nel caso in cui abbiano una capacità elettrica installata inferiore a 500 kW o siano progetti dimostrativi di tecnologie innovative. Un passo indietro, per molti paesi, rispetto alla situazione attuale. Il testo stabilisce anche che se la capacità totale degli impianti di generazione oggetto di dispacciamento prioritario dovesse essere superiore al 15% del totale installato in uno Stato membro, tale priorità dovrebbe essere concessa solo a impianti con una capacità elettrica installata inferiore a 250 kW. La regola sarebbe quindi estesa in maniera indiscriminata a tutti i Paesi UE a partire dal 2026.
La proposta della Commissione, così come riportata, aveva preoccupato non poco, soprattutto gli operatori del settore. I nuovi emendamenti presenti dall’ITRE, tuttavia, peggiorano ancora di più il quadro generale.
La commissione ITRE e l’approccio “Market first”
La relazione abolisce completamente la priorità del dispacciamento fer. La motivazione? “Prevedere esenzioni per taluni partecipanti al mercato e operare una discriminazione nei confronti degli altri compromette fondamentalmente la struttura del mercato, aumenta i costi a carico dei consumatori e crea incertezza per gli investitori. Le fonti rinnovabili sono i produttori più competitivi in condizioni di mercato”.
Il Draft report invoca il “Market first“, un approccio che, al di là della provocatoria citazione, inneggia all’abbandono delle sovvenzioni che possono creare distorsioni del mercato, “siano esse a favore dei combustibili fossili, dell’energia nucleare o delle fonti energetiche rinnovabili” per una reale parità di condizioni per tutti i partecipanti al mercato.
In questo contesto, il documento propone anche che i gestori dei mercati consentano ai partecipanti al mercato di effettuare scambi di energia quanto più possibile in tempo reale, e almeno fino a 15 minuti prima del tempo reale in tutte le zone di offerta, lì dove la proposta di Bruxelles citava invece l’orario di chiusura del mercato infragiornaliero interzonale.
“La parità di condizioni per tutti – si legge nel report – è l’elemento chiave per garantire che i prezzi si basino sulla concorrenza. L’attuale sostegno ad alcuni produttori sotto forma di dispacciamento prioritario e deroga alla responsabilità del bilanciamento crea una distorsione della concorrenza. Il relatore ritiene che, affinché il mercato funzioni, ciascuno debba essere finanziariamente responsabile degli squilibri che apporta al sistema. Tale approccio fornisce il giusto incentivo a mantenere il sistema in equilibrio e garantisce l’opportuno livello di sicurezza dell’approvvigionamento, riducendo la necessità di meccanismi di regolazione della capacità”.
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