Energie rinnovabili e combustibili fossili possono combattere ad armi pari
(Rinnovabili.it) – Nell’attuale mix energetico mondiale le fonti rinnovabili sono già competitive con i combustibili fossili. A sostenerlo oggi è uno dei numeri uno del settore petrolifero: la BP. Nel suo recente Technology Outlook 2018, il report annuale sull’evoluzione tecnologica in campo energetico, la compagnia spinge leggermente in avanti le previsioni contenute nello studio Energy Outlook presentato a febbraio di quest’anno. E sebbene la BP ci tenga a sottolineare che i combustibili tradizionali rimarranno a lungo la componente maggiore del mix mondiale, per la prima volta cancella quel gap costi-efficienza esistente tra rinnovabili e fossili.
In meno di un decennio, il costo dell’energia elettrica prodotta dal fotovoltaico è diminuito del 73% mentre l’eolico ha registrato un calo del 23% nel prezzo. Entrambe le tecnologie sono ora competitive in termini di costi con la produzione elettricità da combustibili fossili, anche senza sussidi governativi, grazie ai miglioramenti raggiunti nel campo dell’efficienza. Gli autori dello studio suggeriscono che anche altre forme di green energy, compreso il solare termodinamico, daranno a breve filo da torcere alle energie tradizionali. Basti pensare al nuovo mega impianto CSP di Dubai che dovrebbe vendere l’elettricità a un costo di 0,07 dollari il kWh (leggi anche Dubai lancia il più grande impianto solare a concentrazione del mondo).
Gli analisti di BP scommettono soprattutto sull’eolico, spingendosi a pronosticare che le wind farm a terra poterebbero divenire la forma più economica di produzione energetica nei prossimi 30 anni. Il report stima che il costo medio per lo sviluppo dell’eolico, sia onshore che offshore, potrebbe diminuire del 19% a ogni raddoppio dell’output cumulativo. “Stiamo assistendo a una competizione crescente tra le diverse fonti energetiche, guidata da abbondanti forniture, e da continui miglioramenti nell’efficienza energetica”, spiega l’economista capo del gruppo BP, Spencer Dale. “Mentre il mondo impara a fare di più con meno, la domanda di energia sarà soddisfatta dal mix di carburanti più vario mai registrato”.
Spostare il baseload dai combustibili fossili alle fonti rinnovabili richiede, secondo la compagnia petrolifera, un investimento significativo nello stoccaggio energetico. Soluzioni come l’idroelettrico a pompaggio e l’aria compressa sono già tecnologie mature ma indissolubilmente legate alla geografia dei territori. Una delle opzioni migliori è oggi rappresentata dalle batterie al litio (anche quelle inserite nelle auto elettriche e sfruttabili tramite tecnologia V2G) il cui costo continua a diminuire: il prezzo – si legge nel report – dovrebbe scendere dagli attuali $ 200 / kWh a soli $ 50 / kWh entro il 2050. Gli autori ritengono che le batterie di flusso e le batterie allo stato solido potrebbero diventare competitive anche nel prossimo decennio.