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Pasqua verde, le rinnovabili elettriche hanno coperto il 60% della domanda

Nel periodo delle festività, le fonti rinnovabili hanno coperto mediamente oltre la metà della domanda elettrica nazionale. Ma marzo il calo dell'idroelettrico ha dato un duro colpo alla riduzione verde italiana

rinnovabili elettriche
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I nuovi dati Terna sui consumi elettrici in Italia

(Rinnovabili.it) – È ancora presto per poter analizzare i dati sui consumi energetici del mese in corso, ma un elemento è già noto: durante le festività pasquali, le rinnovabili elettriche italiane hanno dato il massimo. Il meteo ha favorito eolico e fotovoltaico che tra sabato 16 e lunedì 18 aprile 2022 hanno portato la produzione verde a nuovi livelli.

Nel dettaglio, nei tre giorni in questione Terna ha registrato una percentuale media di rinnovabili in rete del 52,9 per cento; valore che sale al 59,1 per cento se rapportato alla produzione nazionale complessiva, ossia togliendo dal totale il dato delle importazioni. La percentuale cresce ancora prendendo in considerazione solo il giorno di Pasqua, quando le rinnovabili elettriche hanno coperto il 60,3 per cento della domanda nazionale. Con una punta record dell’89 per cento tra le 14.00 e le 15.00.

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Rinnovabili elettriche: a marzo performance in calo

Il valore – il più alto degli ultimi anni – va ovviamente contestualizzato, ma rappresenta un’ottima notizia. Soprattutto se confrontato con i dati a consuntivo di marzo 2022. Lo scorso mese, spiega Terna, i consumi elettrici italiani sono stati coperti per l’87 per cento attraverso la produzione nazionale. Di questa, però, solo un esiguo 29 per cento appartiene alle green energy. Di fronte ad un aumento dell’eolico (+10,2 per cento), geotermia, fotovoltaico ed idroelettrico hanno, infatti, mostrato una flessione. In particolare l’idroelettrico, a causa delle scarse precipitazioni che hanno caratterizzato il periodo e che stanno comportando, già da alcuni mesi, livelli di riempimento degli invasi prossimi ai valori minimi registrati negli ultimi 50 anni, ha toccato un meno 48,2 per cento.

Di contro il dato termico è cresciuto del 21,8 per cento. Per quanto riguarda il saldo import-export, la variazione è pari a meno 18,4 per cento per l’effetto combinato di un aumento dell’export e di una diminuzione dell’import, fenomeno riscontrato già nei mesi precedenti.