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Terna, rinnovabili elettriche in Italia: a giugno coperto il 35% della domanda

rinnovabili elettriche in italia
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Eolico e fotovoltaico sono le uniche due fonti rinnovabili elettriche in Italia ed essere cresciute a giugno

(Rinnovabili.it) – Più del 37% di calo solo a giugno. Meno 39,1% se si confronta il primo semestre di quest’anno con quello del 2021. A tanto ammonta il taglio della produzione idroelettrica italiana in questo siccitoso 2022 che segna un brutto record anche per gli invasi, oggi ai minimi storici. Il dato arriva da Terna, il gestore delle rete elettrica di trasmissione, che nel suo rapporto mensile fornisce il consueto quadro sulle rinnovabili elettriche in Italia.

Nel mese di giugno le fer hanno hanno fornito il 41% della produzione elettrica nazionale, sufficiente a coprire il 35% dei consumi. Merito essenzialmente della crescita della generazione eolica (+32,2% rispetto a giugno 2021) e solare (+7,7%) che sono riuscite ad attenuare in parte il drastico calo idroelettrico e la flessione di geotermia (-5,9%) e biomasse (-4,%). “In particolare – scrive Terna – la crescita del fotovoltaico, che ha raggiunto valori di produzione da record per il mese di giugno, è da imputare principalmente all’entrata in esercizio di circa 1.500 MW di nuovi impianti negli ultimi 12 mesi”. Nei primi sei mesi dell’anno l’energia fotovoltaica ha dominato il comparto delle rinnovabili elettriche in Italia producendo ben 13.222 GWh (al secondo posto dopo le 24.000 GWh dell’idroelettrico), in aumento del 9,9% rispetto al primo semestre del 2021.

I consumi elettrici a giugno 2022

In numeri delle fer elettriche italiane vanno naturalmente contestualizzati nel quadro più ampio della domanda nazionale che continua a crescere. Solo a giugno i consumi sono aumentati del 2,7% rispetto allo stesso mese dello scorso anno anche a causa di una temperatura media mensile superiore di circa 1,5°C. Per un più 2,7% anche nel confronto semestrale.

Nel dettaglio lo scorso mese il Bel paese ha consumato complessivamente 27,9 miliardi di kWh di energia elettrica. Per quanto riguarda il saldo import-export, lo scorso mese la variazione è risultata pari a più 10,1%, con una crescita dell’import (+7,7%) e una diminuzione dell’export (-29,8%). In compenso l’IMCEI – l’indice prende in esame i consumi industriali delle imprese energivore – ha registrato una flessione del 5,4% rispetto a giugno del 2021.

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