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Rinnovabili elettriche, un altro fallimento per aste e registri

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Assegnati 859 MW di rinnovabili elettriche sugli oltre 3.300 MW in gara

(Rinnovabili.it) – Sesto fiasco di fila per le procedure di registro ed asta delle rinnovabili elettriche. Il GSE ha pubblicato ieri le graduatorie degli impianti risultati in posizione utile per richiedere gli incentivi del DM 04/07/2019 (DM Fer 1), mostrando ancora una volta un meccanismo zoppicante. Su 2.685 MW di contingente disponibile nelle Aste, sono arrivate offerte per appena 630 MW. Non è andata meglio con l’iscrizione ai Registri, con 229,4 MW richiesti su una potenza totale di 631 MW.

Le difficolta in cui naviga il settore delle rinnovabili elettriche italiane emergono anche dall’offerte di riduzione percentuale sulla tariffa di riferimento, ancora una volta irrisorie. Se le Aste del gruppo A – eolico e fotovoltaico – del primo bando (settembre 2019) avevano raggiunto percentuali di riduzione del 30,54%, per questa sesta procedura non si va sopra a 2,06%. È andata completamente deserta invece, l’Asta per il gruppo B, comprendente impianti idroelettrici e a gas residuati dei processi di depurazione.

Un risultato deludente che tuttavia non sorprende. Le difficoltà del meccanismo incentivante lanciato con il DM Fer 1 sono ormai da tempo note. E mentre il GSE scalda i motori per l’ultima procedura di gara, prevista il 30 settembre 2021, il settore delle rinnovabili elettriche concentra tutta l’attenzione sulle nuove norme in arrivo. 

A partire dal dlgs di recepimento della direttiva RED II che dovrebbe dare il via a nuovi provvedimenti di incentivazione con registri e aste su base quinquennale per impianti di grossa e piccola taglia e incentivi diretti all’energia auto-consumata istantaneamente nelle configurazioni di condivisione. Per arginare i deludenti risultati dei bandi, il Governo intende pubblicare puntare sulla facilitazione burocratica ed autorizzativa, processo in parte già avviato con il Dl Semplificazioni

E ovviamente sul nuovo cronoprogramma delle aste. “L’idea – ha spiegato in più di un’occasione il ministro alla transizione ecologica Cingolani – è quella di presentare, per i prossimi 5 anni, i periodi nei quali è prevista l’asta e la sua dimensione, in maniera tale che le aziende e gli investitori si possano preparare […] C’è già un grosso portafoglio di progetti, alcuni già con VIA, altri da autorizzare, che in realtà sarebbero pronti. Si parla di 20 GW”

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