(Rinnovabili.it) – C’è ancora spazio per una crescita organica delle rinnovabili elettriche italiane nonostante l’incertezza della strategia politica? Sì per il Gestore dei Servizi energetici (GSE) che, calcolatore alla mano, presenta lo scenario 2020 più probabile per il mercato nazionale delle green energy. Quello che ne emerge è un settore maturo, affrancato dai vecchi sistemi di sostegno ma con un percorso più lento e meno vitale.
L’analisi parte dai risultati certi del 2015 e dalle misure già in essere per elaborare le proiezioni 2016-2020. Nello scenario di riferimento del GSE a fine decennio saranno installati circa 3,7 GW di potenza elettrica aggiuntiva da fonti rinnovabili, pari una produzione di circa 7,9 TWh in più l’anno. In altre parole tra quattro anni le rinnovabili italiane dovrebbero produrre 116,4 TWh annui, soddisfando l’8,1% dei consumi lordi (oggi siamo a circa 7,7%). La percentuale ovviamente è riferita al totale dei consumi elettrici, termici e del settore trasporti.
Il ruolo di fotovoltaico ed eolico
Per realizzare tutto questo serve un investimento di oltre 7 miliardi di euro che vada a spingere soprattutto su fotovoltaico ed eolico. Per il primo – ormai lontano dai fasti del Conto Energie – è stata prevista una crescita di 300 MW l’anno sotto il supporto del solo Scambio sul Posto, per un totale di 1,5 GW di nuova capacità. Per il secondo lo spazio di manovra è molto più ampio e con una differenza di produzione tra oggi e il 2020 di 3.224 GWh e 1,6 GW di nuova potenza.
Occupazione e investimenti
Il Gestore valuta che l’installazione dei nuovi 3,7 GW comporti ogni anno mediamente circa 14.000 unità di lavoro annuali “temporanee” tra dirette e indirette, ossia legate alla fase di installazione degli impianti. La fase di realizzazione richiederà una spesa di circa 7,6 miliardi di euro.
Esercizio e manutenzione dell’intero parco di generazione richiederanno invece altre 48.000 unità di lavoro annuali, questa volta “permanenti”, e una spesa di circa 4,7 miliardi di euro all’anno.
Gli oneri delle rinnovabili elettriche
Ma quale sarà l’impatto in bolletta dei nuovi impianti? Lo studio stima che, nonostante l’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili, gli oneri per i consumatori diminuiranno, passando dai 12,7 miliardi di euro del 2015 ai 12,1 miliardi del 2020 per attestarsi intorno ai 7 miliardi di euro nel 2030. Questo perché l’onere di incentivazione, dopo il picco nel 2016 (principalmente attribuibile alla concomitanza tra alcune sessioni di ritiro dei Certificati Verdi e l’erogazione delle nuove tariffe incentivanti), si sta riducendo progressivamente per effetto degli impianti in scadenza, effetto preponderante rispetto a quello dei nuovi impianti incentivati, aventi peraltro accesso ad incentivi di minore entità.